F1, Fernando Alonso “Non correre in caso di pioggia? Visibilità limitatissima, meglio aspettare”
Poco meno di sette giorni fa abbiamo assistito ad una domenica molto particolare in quel di Spa, circuito che ha ospitato il GP del Belgio, tredicesimo appuntamento del Mondiale 2025 di Formula 1 pesantemente condizionato dalla pioggia, fattore che ha non poco ritardato la tabella di marcia, con una partenza arrivata più di un’ora dopo l’orario pianificato.
Quanto successo ha aperto un dibattito sia dentro che fuori del Circus, in quanto ormai è evidente che i Commissari di gara facciano davvero di tutto per evitare che i piloti entrino in pista con condizioni meteo avverse, modus operandi questo molto diverso rispetto a qualche tempo fa. Ma a cosa è dovuto tutto questo? A cercare di rispondere è stato Fernando Alonso che, nel media day riservato al GP di Ungheria, ha fatto perno sulla sua esperienza interpretando la filosofia dei tempi attuali:
Rispetto a tanti anni fa la visibilità è peggiorata – ha spiegato il pilota ai microfoni della testata internazionale Motorsport.com – probabilmente tutto è iniziato nel 2017 con l’introduzione degli pneumatici di larghe dimensioni, ma in generale è un argomento molto complicato. Tutti vogliamo correre: eppure se ti ritrovi a girare in un gruppo di monoposto non vedi nulla, e appunto a Spa abbiamo già visto degli incidenti molto gravi”.
Alonso ha chiosato: “Credo che tutti noi vogliamo correre anche per gli spettatori che ci seguono dal vivo o da casa, ma quando sono accaduti degli incidenti abbiamo capito che non c’è nulla di male nell’aspettare mezz’ora in più”.