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La ricetta di Tania Di Mario: “Il Setterosa non deve snaturarsi, ma valorizzare le sue caratteristiche”

La presidente de L’Ekipe Orizzonte, Tania Di Mario, ha analizzato a Waterpolo Preview, trasmissione che va in onda sul canale YouTube di OA Sport, l’esito dei Mondiali 2025 di pallanuoto femminile di Singapore, nei quali la Grecia ha battuto l’Ungheria in finale, con la Spagna che ha conquistato il gradino più basso del podio ed il Setterosa che ha chiuso settimo.

L’analisi dell’ultimo atto, vinto dalle elleniche sulle magiare: “Sicuramente è stata una bella partita nella misura dei gesti pallanuotistici, non ci ha riservato tante emozioni perché, almeno personalmente, non ho mai pensato che ci fosse qualche possibilità per cui l’Ungheria potesse rientrare, perché era una sensazione abbastanza chiara che la Grecia fosse superiore. Certo, poi può succedere di tutto, però l’unica cosa che penso è che abbiamo visto una bella pallanuoto, soprattutto non basata solamente sul fisico, ma sulla tecnica e sulla tattica, che secondo me si vede ancora meglio nelle donne“.

I meriti del CT delle elleniche, Haris Pavlidis: “Sicuramente lui ha un carisma e una magia nel suo Paese, che per esempio non ha avuto nelle altre esperienze precedenti, perché comunque sia in Canada che in Cina non è riuscito a riprodurre la stessa cosa, però forse determinate alchimie funzionano solamente coi componenti giusti, e lui con la Grecia funziona. La sensazione è che le ragazze, a parte che si fidano completamente, lo capiscono, e quindi in quello che chiede loro non c’è mai una sbavatura, è come se fosse in maniera perfetta portato in acqua. Io non penso che lui abbia mai pensato che loro non capissero o in qualche modo non riuscissero a tramutare la sua idea. Il problema è che poi quando succede questo, ovviamente le cose funzionano. Credo che la grande differenza l’abbiano fatta non tanto le individualità, perché credo che quando una squadra vince è perché c’è una squadra forte, al di là magari degli exploit di giocatrici che non avevamo mai sentito nominare fino ad ora, o comunque ai più non erano arrivate, vedi Santa, però in questo momento ha un ruolo molto molto molto importante, che in realtà tecnicamente si dovrebbe essere perso, ma le due greche, i due centroboa, hanno reinterpretato in maniera impressionante e penso che lì stia facendo una grandissima differenza“.

La squadra greca ha stupito: “Quando le guardavi in faccia non mi hanno mai dato la sensazione che non ci credessero, di conseguenza credo che quello che si era creato tra lui e loro fosse quella classica cosa speciale che tra un misto di fortuna, perché ci vuole sempre, di eventi, perché comunque, voglio dire, se l’Australia non commette un errore stupido, prendere un controfallo andando in attacco, quella partita era finita, poi ne approfitti, il centroboa fa un gol che non ti aspetti da un centroboa, perché è stato così, però è una questione di cose che hai costruito, sono andate bene, e, probabilmente, per loro in questo momento è la formula perfettam e si vede la differenza, proprio come se si sentisse, quando si guarda la partita, dal vivo sicuramente si vedrà ancora di più, io li ho visti solo in televisione, che loro hanno un’energia diversa rispetto alle altre squadre, a tutte“.

Gli Stati Uniti restano ai piedi del podio: “Tutte le squadre, nel bene o nel male, hanno dei cicli, e non si può essere vincenti forever, credo che ovviamente loro hanno avuto anche la fortuna di avere un ciclo molto lungo di persone fuori dalla norma, perché loro hanno avuto la fortuna di essere tante per tanto tempo, perché nelle squadre europee ce n’è stata una ogni tanto, negli Stati Uniti ci sono state tutte insieme per dieci anni di seguito e si sono alternate. Sono stati anche fortunati da questo punto di vista, bravissimi, ovviamente, ma anche fortunati. Credo che sia un inizio, perché io mi ricordo che loro dopo Londra comunque hanno avuto un po’ un passaggio a vuoto il primo anno, però poi sono tornate. Non metto assolutamente in dubbio che sia l’inizio di un nuovo ciclo, c’è pure un calo fisiologico, che secondo me è normale“.

La Spagna, invece, deve accontentarsi del bronzo: “Per quanto riguarda la Spagna, dopo tanti anni cambiare allenatore non è una cosa facile, e anche se probabilmente era la cosa giusta, ci sono degli assestamenti che comunque in qualche modo meritano e hanno bisogno di tempo, anche se l’allenatore comunque c’era, non è che sia arrivato, o sia caduto, o le abbia cambiate radicalmente, per cui debbano assorbire questa cosa. Non dimentichiamo che loro hanno perso due pezzi molto molto importanti. Bisogna aspettare che le altre crescano, credo che comunque si siano dimostrate capaci di salire sul podio sempre, di battere una grande Nazionale, e magari fosse successo a me, ne sarei stata contenta“.

Sul Setterosa: “Probabilmente quando non si arriva al risultato ci sarà sempre maggior possibilità di poter capire cosa modificare. Mi sono piaciute a tratti, nella misura in cui la costanza sicuramente non è una nostra caratteristica. Ovviamente Carlo Silipo avrà preso tutte le indicazioni che gli servono, anche dal punto di vista di filosofia, di gioco, perché non è facile stare dietro a tutti i cambiamenti che ci sono ogni 10 secondi praticamente nel nostro sport, e credo che probabilmente non sia la strada sbagliata, assolutamente. Ci sono delle cose che indubbiamente devono essere migliorate, cambiate e, soprattutto, attenzionate. Forse dobbiamo essere più attenti, non nei particolari, però dobbiamo dare più peso a tutta una serie di caratteristiche nostre, che devono essere rese importanti senza pensare che dobbiamo diventare un’altra squadra. Non bisogna pensare di fare il gioco di chi ha comunque di base venti chili più di noi. Sicuramente questo gap si può provare a ridurre, sarà difficile che si colmi completamente, quindi bisogna sfruttare altre cose, e noi quelle altre cose ce le abbiamo, quindi bisogna, secondo me, sottolinearle di più“.

CLICCA QUI PER L’INTERVISTA COMPLETA A TANIA DI MARIO

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