Pieter Coetze, il giustiziere di Thomas Ceccon sul filo dei centesimi a Singapore
Non è stata una mattinata a Singapore positiva per Thomas Ceccon. Il campione veneto, con tre medaglie all’attivo in quest’avventura nel Sud-Est asiatico, andava in cerca di risposte nei 200 dorso, distanza che da quest’anno ha iniziato a preparare con una certa intensità. Non è un caso che l’azzurro abbia firmato nella sua esperienza in Australia il primato nazionale di 1:55.71 e messo in mostra dei notevoli miglioramenti.
A finire però sotto la lente di ingrandimento in questo campionato del mondo è la gestione della gara del nuotatore tricolore. Nella finale dei 100 dorso una prima vasca “letargica” l’ha messo nella scomoda condizione di prodursi in una rimonta che non si è completata per 5 centesimi e oggi, in quell’ultimo 50 metri ancora più “letargico”, la qualificazione in semifinale è sfumata per 0.04.
Il tratto comune a queste due gare è il sudafricano Pieter Coetze. Quest’ultimo, infatti, è stato in grado di conquistare l’oro nei 100 dorso col crono di 51.85, scippando il metallo più pregiato al nostro portacolori per 0.05. La storia, in qualche modo, si è ripetuta quest’oggi dal momento che il sudafricano ha ottenuto un crono di 1:57.11 (16° e ultimo dei qualificati alle semifinali), migliore dei citati 4 centesimi di Ceccon.
Ecco che Coetze potrebbe assumere i connotati del “giustiziere” nei confronti dell’approccio particolare alla gara di Thomas, dal momento che i suoi calcoli al cospetto del classe 2004 nativo di Pretoria si sono rivelati inesatti. Vedremo se quanto accaduto stamane, avrà delle ripercussioni sulla maniera di competere dell’atleta nostrano.