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Filippo Megli promette battaglia: “Nella 4×200 sl lotteremo con il coltello tra i denti”

Filippo Megli è stato l’ospite dell’ultima puntata di FOCUS – Nuoto in onda sul canale Youtube di OA Sport. Il nuotatore fiorentino si è raccontato, partendo dai suoi inizi fino agli obiettivi presenti e futuri tra i Mondiali di Singapore e le Olimpiadi di Los Angeles 2028.

“Il mio percorso nel nuoto è nato tanto tempo fa – sorride Megli – Sin da piccolo. Sono in vasca dai 3-4 anni, anche se per un certo periodo mi sono diviso con il calcio, direi fino alla terza media. Dalle superiori in avanti, invece, mi sono concentrato solo sul nuoto ed eccomi qui”.

Il nuotatore classe 1997 passa poi ai ricordi della sua carriera, anno per anno.Nel 2018, a 21 anni, ho centrato la prima medaglia a livello europeo con un bronzo nella staffetta 4×200 che, per certi aspetti, vediamo ancora oggi. Diciamo che da 9 anni gravito attorno a questa staffetta. Nel 2019, anno che mi sembra come se fosse ieri, sono esploso e ho fatto vedere cosa potevo fare. Ho piazzato il record italiano, ho fatto quinto nella gara singola e quarto in staffetta. Per soli 7 centesimi complessivi ho mancato due podi. Un vero peccato”.

Filippo Megli arriva poi all’anno più complicato della sua esperienza:Arriviamo al 2020. Dopo l’anno più bello arriva subito il più brutto. Prima c’è stato l’infortunio alla spalla che, assieme al lock-down, mi ha tenuto fuori dall’acqua per ben sei mesi che, per un nuotatore, è un lasso di tempo enorme. Quindi ho preso due volte il Covid, per complicare ulteriormente la situazione. Ho impiegato un bel po’ di tempo per ritrovare la giusta quadra. Non è stato affatto semplice. Se ho pensato al ritiro. Effettivamente sì. Dopo le Olimpiadi di Tokyo i problemi erano tanti e, dopo il secondo Covid, ero davvero sull’orlo del precipizio”. 

Tornando al presente, quale Megli abbiamo visto negli ultimi 4 anni? “Sicuramente Tokyo 2021 è stata l’Olimpiade indimenticabile per molti motivi. In primis non pensavo di arrivarci ma, dopo le difficoltà avute, mi sono sentito redivivo e sono tornato a fare qualcosa che mi sentivo di avere dentro ma non riuscivo a esprimere. Non avere il pubblico sugli spalti, però, è stato pesante. Parigi 2024, invece, è stata speciale. Gara in singolo e in staffetta. Ho dato il massimo e forse non sono arrivato nel migliore dei modi. La 4×200 è stata davvero amara, fuori dalle batterie come non capitava da tanto tempo. L’emozione però è stata enorme”. 

Dal passato, al presente fino al futuro:Le Olimpiadi di Los Angeles 2028 penso che saranno la mia dead-line. Il 2032 è troppo in là. Perchè il 2028? Ci sono tante cose da fare fuori dalla vasca. Per questo motivo ho preso questa scelta matura, poi valuterò anno per anno e se mi divertirò ancora ci penserò”.

Ultima battuta sui Mondiali di Singapore: “La staffetta? Avremo Di Cola e Di Tullio che sono ritrovati e D’Ambrosio che è un giovane rampante ed è il più predisposto per il record italiano. Speriamo di non fare come a Parigi ma arrivare in finale e combattere con il coltello tra i denti”. 

CLICCA QUI PER VEDERE LA PUNTATA COMPLETA DI FOCUS NUOTO 

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