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Boxe, Manny Pacquiao per la leggenda: sfida a Barrios per la corona dei welter a 46 anni e dopo 4 stagioni di assenza!

A Manny Pacquiao, evidentemente, 46 anni non bastano. C’è di fronte Mario Barrios nella notte tra sabato 19 e domenica 20 a Las Vegas, ma soprattutto c’è un pezzo di storia, perché tenta di mettersi nel solco di grandissimi nomi che hanno compiuto imprese non dissimili in età avanzata.

La cosa particolare è che la leggenda filippina gode anche dei favori del pronostico di diversi big del passato e del presente. Floyd Mayweather e Amir Khan sono i capofila del sostegno a Pacquiao. Principalmente è il fatto che Barrios non sia considerato alla sua altezza, pur avendo 16 anni meno di lui, a far pendere la bilancia dalla parte dell’idolo delle Filippine.

Un idolo che, però, nella sua vita ha fatto davvero tanto. Il pugile, ovviamente. Il cestista, e con discrete performance nella lega filippina prima di alterne vicende. Il politico, arrivando a diventare senatore prima e candidato alla presidenza del suo Paese poi (non arrivò neanche vicino a essere eletto: ebbe il 6,81% e fu eletto con il 58,77% Bongbong Marcos per i sei anni che vanno dal 2022 al 2028). E poi l’attore, il cantante (con un paio di album da disco di platino nel suo Paese). Il tutto prima di tornare al suo amato pugilato.

E a una notte che potrebbe consegnarlo una volta di più alla leggenda. Lui la vive molto tranquillamente: “Barrios è il Campione del Mondo e c’è un motivo, è bravo, potente, un vero combattente. Per questo ha il mio rispetto più elevato. Farò di tutto per vincere“. I suoi allenatori, Freddie Roach e Buboy Fernande, hanno raccontato di come lui sia in grande forma, senza comunque stupirsi.

Dall’altra parte, però, la figura di Barrios non va sottovalutata. Ha perso soltanto due volte in 32 combattimenti, contro Gervonta Davis (non proprio un nome qualsiasi: è ancora oggi imbattuto) e poi contro Keith Thurman. Ha trent’anni, ha degli ottimi fondamentali, gode di un rispetto notevole nell’ambiente. E saprà senz’altro trovarsi di fronte anche a una folla che certamente tiferà per Pacquiao, per la leggenda che torna 4 anni dopo l’ultimo combattimento ufficiale di 72 (62-8 con 2 pareggi). In mezzo qualche esibizione, ma parliamo di una delle figure più influenti della storia di ciò che accade in mezzo alle corde.

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