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MotoGP, Marc Marquez si è preso la Ducati. Per rinascere, Bagnaia deve ‘solo’ accettarlo

Siamo al giro di boa del Mondiale di MotoGP e Francesco Bagnaia vive una situazione pesante. Si trova a 147 punti di distanza dal compagno di squadra Marc Marquez, accusando quindi un ritardo pari a quasi quattro weekend di gara (se ci sono 37 punti in palio in ogni fine settimana, il conto è presto fatto). Ciò significa che Pecco non è più padrone del proprio destino.

Se anche dovesse vincere tutte le Sprint e tutti i Gran Premi da qui a fine stagione, a El Trueno de Cervera sarebbe sufficiente arrivare sempre terzo, aggiungendo una manciata di piazze d’onore qua e là, per disinnescare la rimonta del piemontese. Ovviamente si ragiona per estremi e in linea puramente teorica. Lo scenario non si verificherà, ma serve per fare capire qual è la differenza tra i due dopo la metà iniziale del 2025.

È vero che Bagnaia ha saputo ribaltare situazioni apparentemente disperate (il recupero del 2022 su Fabio Quartararo resta da antologia) o reagire con vigore a incidenti traumatici che ne avevano minato la fiducia (2023 docet). Tuttavia, nel primo caso aveva a disposizione una moto superiore; nel secondo aveva dalla sua una maggiore esperienza e una consapevolezza nei propri mezzi di cui Jorge Martin ancora non disponeva.

Non è il caso di questo 2025, in cui si è trovato a fianco un autentico mostro qual è Marc Marquez, sia sul piano del talento che dell’abilità nel divorare psicologicamente gli avversari. Difatti, Pecco da’ l’impressione di essersi arreso. È rassegnato nelle sue dichiarazioni. In particolar modo, sembra aver patito la sberla morale del Mugello. Era convinto di potersela giocare alla pari con MM93, invece ne è stato steso. Da lì, appare privo di mordente.

Insomma, non è proprio un gran momento. Sovrastato in tutti i sensi dall’iberico, Bagnaia si sta verosimilmente interrogando su quali possano essere le sue prospettive future. Marquez è arrivato in Ducati e se l’è presa, strappandola a chi l’ha ricondotta al successo iridato tre lustri dopo Casey Stoner. Ha semplicemente applicato la legge del più forte.

Però, chissà che quella attuale non possa essere un’occasione per Pecco. La mente umana è un habitat inintelligibile. Talvolta, è sufficiente un ‘click’ interiore per cambiare totalmente. Al riguardo, accettare di non essere realmente in lotta per il Mondiale potrebbe scrollare qualche scimmia dalle spalle del ventottenne piemontese.

È una situazione inedita, per lui. Da quando corre in MotoGP è sempre stato in crescita e rampante, oppure affermato e in primo piano. Mai, prima di questo 2025, si era trovato subordinato a qualcun altro. Forse, bisogna solo dargli il tempo di assimilare il concetto e, una volta aggiunto il nuovo tassello al suo bagaglio emotivo, si potrà ritrovare il vero Pecco. Quello in grado di vincere 30 GP e 2 titoli mondiali.

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