“Sinner e Swiatek, vittorie con l’asterisco. 3 mesi di assenza comodi”, gli inglesi sprofondano nell’ignoranza con il Telegraph
“Celebrare i due campioni di Wimbledon squalificati per doping è difficile da digerire“. Si intitola così l’editoriale del Telegraph all’indomani della finale maschile dei Championships 2025, vinta dal numero uno al mondo Jannik Sinner in quattro set sul campione uscente Carlos Alcaraz. Mentre la quasi totalità della stampa internazionale esalta inevitabilmente l’impresa del tennista italiano, in Regno Unito c’è chi sceglie di cadere nel ridicolo affermando come “le vittorie di Sinner e Swiatek abbiano un asterisco“.
Il riferimento è alla sospensione per vicende legate al protocollo antidoping che hanno visto protagonisti nei mesi scorsi i due nuovi vincitori di Wimbledon (la polacca per un mese tra novembre e dicembre 2024, l’azzurro per 3 mesi tra febbraio e maggio 2025). Il giornale britannico riconosce ovviamente le qualità tennistiche e mentali di Sinner, mettendo l’accento però sul caso Clostebol nel tentativo di sminuire il trionfo dell’altoatesino sui prati londinesi.
“Una finale di Wimbledon è un’occasione in cui i sottotesti scomodi tendono a essere cancellati. Per poco più di tre ore, l’attenzione si è giustamente concentrata sul tennis spietatamente clinico di Sinner, sulla sua capacità di spegnere i più flebili segnali di rimonta di Alcaraz nel terzo set con un ace di seconda al servizio. È una figura per la quale il concetto di cicatrice psicologica sembra non esistere. Laddove le anime meno fredde avrebbero potuto subire un trauma per tutta la vita dopo aver fallito i tre match point al Roland Garros, Sinner ha in qualche modo convertito l’angoscia in carburante per razzi, battendo appena le ciglia quando la stessa opportunità si è presentata al successivo Major“, si legge nell’editoriale realizzato da Oliver Brown.
L’accusa del Telegraph arriva poi nelle righe successive: “C’è il rischio di estendere l’ammirazione per la rimonta di Sinner dopo le sofferenze dell’Open di Francia e di pensare che la sua risposta a una sospensione per doping rappresenti anche una forma di vendetta. Alla fine i tre mesi di assenza di Sinner dal tour sono sembrati troppo comodi, troppo convenienti. La tempistica, che cade perfettamente tra Melbourne e Parigi, gli ha garantito di non perdere nemmeno un major e di non rischiare di perdere la sua posizione numero 1 in classifica. Un campione con l’asterisco? È un’affermazione audace. Ma non c’è dubbio che il suo nome, appena iscritto nella bacheca degli onori più prestigiosi del suo sport, sia accompagnato da un’angosciante quantità di bagagli. Questa è stata una vittoria dei nervi, della resistenza e di alcuni avvocati molto efficaci“. Una caduta di stile facilmente evitabile da parte della stampa britannica, che fatica a digerire il dominio di un tennista italiano sull’erba dell’All England Club.