Vincenzo Santopadre: “Djokovic tatticamente il migliore sull’erba, ma con Sinner potrebbe ritrovarsi di fronte un muro”
Tempo di semifinali in quel di Wimbledon, oggi due sfide davvero spettacolari quelle tra Sinner e Djokovic ed Alcaraz contro Fritz. Chi di erba londinese se ne intende è sicuramente Vincenzo Santopadre, ex coach di Matteo Berrettini, che nel 2021 ha vissuto il sogno di accompagnare il proprio atleta alla prima finale italiana nella storia del torneo. Il romano è intervenuto all’interno della classica rubrica di OA Sport Tennismania.
Adesso Santopadre è entrato nel team di Sonego: “Credo che abbia disputato un ottimo torneo. Superata la stagione sulla terra dove sicuramente ha avuto un po’ di difficoltà, sull’erba si è ben disimpegnato. A Wimbledon ha fatto quattro ottime partite secondo me, bellissima partita con Nakashima, cliente ostico, c’è stato tanto equilibrio sia nel punteggio che nel gioco. Con Shelton ha fatto il massimo che poteva fare, ha patito un pochino più la stanchezza mentale che fisica, un ottimo torneo, c’è da essere contenti”.
Tornando indietro al 2021: “Oggi è l’11 luglio, mi ricordo che era la data esatta di quella finale (di Berrettini a Wimbledon, ndr). Mi viene in mente un termine romano non bellissimo, ‘mortacci sua’. Ho rivissuto in piccola parte alcune cose perché sono andato a vedere Flavio Cobolli. Anche questa volta il primo set l’avevamo portato a casa, ma anche questa volta il serbo che resta il migliore interprete tattico del tennis. Sull’erba tatticamente è il più forte. È eccezionale, così come ha fatto con Flavio, la stessa cosa anche con Matteo: ti porta sempre al limite. I momenti in cui ti devi concedere un attimo per rifiatare possono essere devastanti. Per tornare al ricordo, Matteo con Djokovic è andato a patire con servizio e primo colpo”.
Sull’ultima partita del numero uno al mondo: “La partita di Sinner l’ho vista poco, faccio fatica a dare un giudizio. Shelton con Sonego ha tirato fuori più saggezza rispetto a quanto ci ha abituato nel passato. Nel momento in cui la partita si stava mettendo maluccio ha cercato di essere un pochino più attento e regolare. Ha abbassato un pizzico l’aggressività. Jannik ha spinto molto bene, dall’altra parte Shelton non riusciva a stare dietro a Jannik”.
Parlando di Djokovic: “Ti porta un pochino quasi ad addormentarti per certi versi, perché non gioca ad un ritmo devastante ed è molto continuo. Poi colpisce molto profondo, ti potrebbe portare a rallentare l’intensità. Sarà bello vedere oggi questo match, secondo me soprattutto questo aspetto qui. Jannik è il numero uno al mondo sui colpi a rimbalzo, sarà bello vedere chi prevarrà. Credo che Djokovic sia stratosferico sulla diagonale sinistra ma potrebbe incontrare un muro. Deve muovere come fa sempre, senza rimanere molto nelle diagonali. Cercherà di utilizzare anche magari il serve and volley. Spero che potremmo assistere ad un Djokovic camaleontico che debba necessariamente cambiare strategia in corsa”.
Sulla sfida odierna: “Credo che Jannik sia cresciuto molto più di quanto abbia fatto il serbo. Sappiamo comunque che ogni partita è un nuovo film. Sono molto fiducioso su Jannik, fatto salvo un piccolo passaggio a vuoto con Dimitrov, mi sembra che stia facendo un percorso pieno come ci ha abituato sempre. Mi sento di dire che dovrà giocare un ottimo match. Jannik ha un ritmo tambureggiante e potrebbe patirlo Djokovic dal punto di vista fisico”.
Cosa deve fare Fritz per poter creare problemi ad Alcaraz? “Credo che fossi in loro farei affidamento sullo stare sempre presente, che è un po’ quello che gli è capitato nei primi due turni dove era molto in difficoltà. È reduce da una striscia vincente notevole, deve avere fiducia. Da allenatore giocherei sul fatto che è in palla. Magari alla lunga si potrebbe raccogliere qualcosa. È innegabile che dovrà servire bene variando tanto, non è semplicissimo però lo può fare. In risposta deve capire quando forzare qualche giocata se si accorge che il suo livello medio non è sufficiente per essere in grado di breakkare. Per me ha il 21% di possibilità di vincere”.
Chi può riuscire a ribaltare il pronostico? “Vedo più chance per Djokovic sicuramente rispetto a Fritz. La personalità di Alcaraz è troppo superiore”.
Guardando ad una potenziale finale tra Sinner ed Alcaraz: “Bisogna vedere come ci arrivano dopo la semifinale. Quella tra di loro per altri versi è diventata una partita a parte. Jannik deve mettere dentro le esperienze accumulate per capire come poter scardinare. Credo che lo Jannik visto a Parigi fosse vicino alla perfezione, fino ai quei due infausti match point. Dal punto di vista tattico credo che sia un confronto tra stili. Alcaraz proverà a scardinare il gioco di Sinner che proverà ad essere intenso come fatto con Shelton. L’erba ti preclude alcune opportunità”.
Prossimi appuntamenti: “C’è la collaborazione con Lorenzo Sonego che seguirò prossima settimana, faremo la trasferta americana partendo da Washington e poi lo seguirò anche a Toronto. Farò gli US Open come telecronista. Fino a fine anno seguirò Sonego”.
Su Berrettini: “Mi auguro che verrà fuori da questa situazione. Dipenderà da lui, spero che faccia quello che lo fa stare meglio. Le ripartenze alla lunga ti possono sfiancare, è un accumulo. Sappiamo la storia di Matteo ed è un pochino in difficoltà. Anche quest’anno ha avuto delle belle botte, rinunciando a Parigi, ritirandosi prematuramente a Roma. Ha fatto tanta fatica per arrivare a giocare a Wimbledon”.