Wimbledon 2025: dall’urlo di Cobolli al dramma di Dimitrov, una giornata maschile dai mille volti
Sembrava la giornata dei match incerti, quella di Wimbledon 2025 in campo maschile. Si è aperta con la lotta del debuttante al gran ballo contro l’ex campione Slam, è continuata con la sfida di chi ci ha spesso provato contro uno dei padroni dell’erba nella storia, si è infilata verso la sera con una specie di classico del 2025 e si è chiusa in un autentico dramma sportivo.
Primo match in campo è Cilic-Cobolli, con Flavio che ha nella testa la memoria di Parigi. E che la usa molto bene per due set, riuscendo a tenere sempre a bada l’avversario. Poi nel terzo l’anima di un campione Slam c’è e si vede, e del resto il croato molti punti li gioca chiaramente meglio, ma questo è un Cobolli cresciuto, diverso dalle otto perse in fila prima di Bucarest. Quello che porta ancora un italiano nei quarti a Wimbledon.
Secondo match in campo è de Minaur-Djokovic. Che parte in modo sorprendente, perché è una sorpresa che il serbo perda il primo set e ancor più che lo perda 6-1. Non era mai accaduto nella storia dell’ex numero 1 che, sui prati più noti al mondo, perdesse in questo modo (o con un 6-0) il parziale d’apertura. Non c’è però sorpresa nel vedere la rimonta, anche perché i problemi dell’avversario australiano di solito iniziano quando comincia a vedere il traguardo in eventi di spicco con i big. Questo è uno, e molto del successivo triplo 6-4 si spiega anche così.
Terzo match in campo è Shelton-Sonego. Che Lorenzo possa pagare cinque ore già passate in campo con Nakashima lo pensano in tanti. O forse tutti. Tranne uno. O forse pochi. Lui, Vincenzo Santopadre e lo staff del torinese, che infatti il primo set lo porta a casa. Poco da fare nel secondo, il terzo si decide per un autentico show di Shelton nel tie-break e il quarto in virtù di un fatal dodicesimo gioco dell’americano. Per gli US Open la speranza è una sola: niente scontri tra di loro un’altra volta. La storia registra il più giovane USA ai quarti di Wimbledon da Andy Roddick nel 2004.
Quarto match in campo è Sinner-Dimitrov. Ma il copione è molto, molto diverso da quanto pensato e anche pensabile. Lo è all’inizio, con il bulgaro che va avanti di due set con l’azzurro in preda a diversi tipi di problemi (tecnici, di gioco che gli offre Dimitrov e anche di problema a un gomito causato da una caduta a inizio match). E, ancora peggio, lo è alla fine, con un infortunio terribile per lo stesso Dimitrov sotto gli occhi di Roger Federer, presente nel Royal Box. Una cosa che in qualche modo ricorda (e fa ancora male a noi italiani) Andrea Gaudenzi contro Magnus Norman in Coppa Davis 1998, ma lì le circostanze furono diverse e la tipologia anche, sebbene la zona colpita fosse più o meno quella. Un ritiro, quello del bulgaro, che lascia un Centre Court sbigottito e a Sinner l’amarezza di non aver potuto dimostrare di poterla girare.
WIMBLEDON 2025: OTTAVI DI FINALE PARTE ALTA
Sinner (ITA) [1]-Dimitrov (BUL) [19] 3-6 5-7 2-2 rit. Dimitrov
Shelton (USA) [10]-Sonego (ITA) 3-6 6-1 7-6(1) 7-5
Cobolli (ITA) [22]-Cilic (CRO) 6-4 6-4 6-7(4) 7-6(3)
Djokovic (SRB) [6]-de Minaur (AUS) [11] 1-6 6-4 6-4 6-4