Italia solida e in crescita nella VNL maschile di volley: a Chicago arriva un bottino pesante. Final eight vicina
La seconda settimana della Volleyball Nations League 2025 maschile si è chiusa con un bilancio positivo per l’Italia, che a Chicago ha conquistato tre vittorie su quattro incontri, salendo a sei successi complessivi in otto partite. Gli azzurri di Ferdinando De Giorgi hanno piegato nell’ordine Polonia (3-2), Cina (3-0) e USA (3-0), cadendo solo al tie-break contro un Brasile solido e spietato nei momenti decisivi. Un rendimento che consente all’Italia di chiudere il secondo “blocco” al terzo posto provvisorio in classifica, con un piede e mezzo nella Final Eight in programma ad inizio agosto in Cina.
Il successo all’esordio contro i Campioni d’Europa, pur privi di quasi tutti i titolari, ha rappresentato il crocevia tecnico ed emotivo della trasferta. Contro la Polonia l’Italia ha messo in campo un gioco brillante, reattivo e ricco di soluzioni offensive. Dopo un avvio dirompente e un secondo e terzo set persi per cali di concentrazione e qualche conseguente errore di troppo, la squadra ha mostrato maturità nel rientrare in partita, vincendo il quarto set con un Rychlicki efficace in attacco e un Giannelli magistrale nella gestione dei colpi e del ritmo. Ottima anche la tenuta mentale nel tie-break, con Bottolo e Michieletto protagonisti al servizio e a muro.
Da sottolineare la prova del centro rete: Galassi e Gargiulo hanno dato continuità in primo tempo e copertura a muro (7 muri per Galassi), mettendo in difficoltà la costruzione del gioco polacco. Il dato dei 18 ace totali tra Michieletto, Romanò e compagni racconta anche un’Italia finalmente pericolosa e continua al servizio.
La vittoria per 3-0 contro la Cina è stata un test di maturità ben superato: la Nazionale ha gestito l’incontro con ordine e lucidità, nonostante un fisiologico turnover con l’ingresso di Sbertoli in regia e Sanguinetti al centro. La grande protagonista è stata ancora una volta la battuta, con Michieletto devastante nel secondo set (quattro ace consecutivi) e una fase cambio palla impeccabile, gestita con razionalità da Rychlicki e Lavia. L’Italia ha imposto subito il proprio ritmo, accelerando quando necessario e mantenendo sempre un margine di sicurezza. Ottimi segnali anche dal muro-difesa, con Galassi e Sanguinetti precisi nelle letture. In una partita “facile” sulla carta, i ragazzi di De Giorgi non si sono mai distratti, confermando un’attenzione mentale che è diventata tratto distintivo.
Contro il Brasile, l’Italia ha giocato la miglior partita della settimana dal punto di vista dell’intensità e della qualità tecnica. I sudamericani si sono imposti 3-2 dopo una battaglia durata due ore e mezza, ma gli azzurri hanno risposto colpo su colpo, cedendo solo ai vantaggi del terzo set (33-31) e nel finale di un tie-break tiratissimo. Romanò è stato il top scorer con 24 punti, ma ha pagato un calo nel finale. Positiva la prova del reparto schiacciatori (Michieletto 18, Lavia 16), buona la presenza al centro con Galassi e Gargiulo, mentre Giannelli ha fatto girare il gioco con sapienza. La vera chiave tecnica della sconfitta è arrivata nei momenti caldi, dove Alan ha fatto la differenza con 31 punti. Il tie-break, dopo una rimonta azzurra da 4-8 a 12-12, ha lasciato un pizzico di amaro in bocca, ma anche la consapevolezza di poter competere alla pari con le squadre più attrezzate.
La chiusura del concentramento con il secco 3-0 rifilato agli Stati Uniti ha certificato la crescita costante dell’Italia. Contro un Team USA incompleto, bisogna dirlo, ma Kiraly sta guardando al futuro, falloso e sempre in rincorsa, gli azzurri sono stati chirurgici nell’approfittare dei tanti errori avversari, mostrando una solidità rara in ricezione (eccellente Porro), lucidità nella gestione dei colpi e un’efficacia in attacco che ha trovato in Rychlicki (19 punti) un terminale stabile e continuo.
L’Italia ha scelto di non forzare troppo al servizio, privilegiando muro-difesa e gestione tattica, evitando l’errore sistematico. Quando si è provato a spingere dai nove metri, all’inizio del secondo set, gli errori sono aumentati e il ritmo è calato. Rientrati nei binari abituali, i ragazzi di De Giorgi hanno ripreso il controllo. Sbertoli ha gestito al meglio la distribuzione, Michieletto ha piazzato due ace nel terzo set, mentre Porro ha chiuso una prestazione solida con 10 punti e percentuali eccellenti.
In queste quattro partite si è vista un’Italia in evoluzione. Il lavoro al servizio è in fase di affinamento: a sprazzi devastante (Michieletto e Romanò), a tratti ancora discontinua. Muro e difesa stanno crescendo: Galassi e Gargiulo sono sempre più incisivi, mentre il libero Balaso resta una garanzia. In cabina di regia, Giannelli e Sbertoli si alternano offrendo stili diversi ma complementari.
L’attacco funziona, anche grazie alla varietà di opzioni. Rychlicki ha guadagnato posizioni nei confronti di Romanò, mostrando maggiore continuità e freddezza. Lavia e Michieletto ssi confermano delle certezze: più coinvolti, più aggressivi, più precisi. Il vero valore aggiunto, però, potrebbe essere Porro, utilizzato spesso al posto di Bottolo, sempre efficace sia in fase offensiva che in ricezione.
Con sei vittorie all’attivo, l’Italia è in una posizione privilegiata per l’accesso alla Final Eight. A Lubiana, nella terza e ultima settimana, gli azzurri affronteranno Serbia, Ucraina, Slovenia e Olanda: avversarie ostiche ma tutte alla portata. L’obiettivo sarà mantenere alta l’intensità, continuare a ruotare gli effettivi, consolidare l’intesa nei fondamentali chiave e centrare con anticipo la qualificazione alla fase finale. Se l’Italia continuerà a crescere con questa costanza, potrà presentarsi alle Finals non solo da qualificata, ma da vera candidata al titolo.