Filippo Baroncini: “Sono in scadenza, mi piacerebbe restare in UAE. Focus sulle Classiche italiane, sogno la Sanremo”
In un panorama ciclistico in continua evoluzione, in cui la ricerca della performance si intreccia con la valorizzazione dei giovani talenti, Filippo Baroncini rappresenta uno degli interpreti più interessanti della nuova generazione italiana. Classe 2000, romagnolo di origine e campione del mondo U23 nel 2021, dopo alcune stagioni caratterizzate da sfortune e una serie di infortuni che non gli hanno consentito di trovare la giusta continuità, quest’anno sembra vivere il momento del rilancio e della conferma. Abbiamo raggiunto il portacolori della UAE Team Emirates a conclusione dei Campionati Italiani, chiusi al secondo posto nella prova a cronometro alle spalle di Filippo Ganna e sesto invece nella prova in linea.
Vieni da un ottimo momento, con la vittoria al Giro del Belgio e il 2° posto ai Campionati italiani a cronometro: il lavoro inizia finalmente a dare frutti?
“Il lavoro paga sempre, oltre al fatto di essere riuscito ad avere una buona costanza in questa stagione a differenza degli anni scorsi dove sono stato sfortunato, non riuscendo quindi a trovare la giusta continuità”.
Sei soddisfatto del tuo Giro?
“Sì, molto. Abbiamo corso bene come squadra e anche la condizione era ottima, mi sentivo bene. Nonostante le salite, ho avuto delle ottime riposte”.
Al Giro del Belgio ti aspettavi di fare classifica?
“Al Giro del Belgio ci arrivavo con tanta motivazione e delle buone gambe. L’obiettivo principale era vincere una tappa e questo voleva dire essere davanti in classifica generale. La vittoria non è arrivata, ma ho cercato di correre al massimo per guadagnare più secondi possibili per la generale e nel complesso sono molto felice”.
Sei migliorato molto a cronometro. Come hai lavorato?
“Il primo vero risultato a cronometro è arrivato lo scorso anno durante la prima tappa della Vuelta. A cronometro ho lavorato sempre tanto, ma in corsa non riuscivo ad essere competitivo come un vero cronoman. Il risultato alla Vuelta penso che mi abbia permesso di sbloccarmi e di trovare la giusta confidenza. In generale negli allenamenti non ho cambiato niente quest’anno, ma in squadra abbiamo investito molto tempo e continueremo così”.
Cosa ti è mancato sin qui per eccellere nelle Classiche del Nord, sulla carta adatte alle tue caratteristiche?
“Quest’anno è stata una primavera particolare perché non sono stato bene poche settimane prima e questo non mi ha permesso di arrivare alle Classiche con grande condizione. Quest’anno ho anche capito che prima del blocco in Belgio ho bisogno di correre tanto e quindi di mettere km nelle gambe per arrivare in condizione”.
Al Giro d’Austria con quali obiettivi?
“Ho dato un’occhiata alle tappe: la prima e l’ultima sono quelle più adatte a me, ma chiaramente sarò anche in supporto a Del Toro, anche se mi piacerebbe riuscire a centrare una vittoria”.
In autunno ti concentrerai sulle corse italiane?
“Sì, nel finale di stagione ci sarà il focus delle corse italiane”.
Sei in scadenza di contratto con la UAE: ti piacerebbe rimanere o sono al vaglio altre ipotesi?
“Al momento non ho firmato con nessuno, quindi vediamo l’evoluzione. In squadra però mi trovo molto bene e quindi perché no…”.
A fine stagione sarai felice se…
“Se riuscissi a vincere una tappa in una corsa World Tour e magari vestire la maglia della Nazionale”.
Qual è il tuo sogno nel cassetto?
“Vincere la Sanremo”.