Fabio Fognini saluta da campione: il tributo del Tempio del Tennis ad un giocatore iconico per l’Italia
GRAZIE FABIO! Due semplici parole che tutto il tennis italiano avrà sicuramente pensato al termine dell’incredibile partita giocata da Fabio Fognini contro Carlos Alcaraz al primo turno di Wimbledon. Forse neanche lo stesso ligure aveva potuto immaginare un saluto così bello ad un torneo con il quale ha sempre avuto un rapporto di amore e odio, ma non c’è alcun dubbio che la standing ovation del pubblico del Centrale (ed immaginiamo anche di tutti i tifosi italiani a casa) sarà un ricordo indelebile nella carriera sportiva del ligure.
Il due volte campione dei Championships ha tremato e probabilmente non si poteva immaginare di vivere una prima giornata così complicata ed invece è rimasto in campo per quasi cinque ore, sotto le grinfie di un Fognini stellare, che ha completamente dimenticato di avere 38 anni e tutti gli infortuni di queste ultime stagioni. Una prestazione ai limiti del leggendario, dove è mancato veramente solo il lieto fine, anche se quel già citato applauso finale può quasi equivalere ad un successo.
Fognini saluta per sempre Wimbledon e lo fa in un’edizione nel quale l’Italia ha stabilito il record di giocatori in tabellone (undici), a confermare un momento d’oro per il nostro tennis. Fabio è stato senza alcun dubbio il trascinatore negli anni più complicati, l’apripista a questa generazione, anche il simbolo per molti ragazzi che si sono avvicinati al circuito e che hanno preso d’esempio proprio il tennista di Arma di Taggia.
Di quello che poteva fare Fabio Fognini in carriera lo si è scritto e detto mille volte e anche lui stesso sa che probabilmente non ha raggiunto tutto quello che il suo talento avrebbe meritato. Di occasioni ce ne sono state tante e forse anche di rimpianti, ma oggi è comunque una giornata di festa e di celebrazione per un tennista che ha lasciato un segno per il movimento italiano, che ha regalato momento iconici e indimenticabili nei vari tornei e soprattutto con la maglia azzurra in quella Coppa Davis che avrebbe meritato tanto di vincere, facendo parte della squadra alle finali di Malaga (almeno nella prima edizione).
Adesso ci saranno ancora gli ultimi mesi di carriera, anche se forse questo potrebbe essere il finale più bello e sentito. Una standing ovation sul Centrale è qualcosa che non capita a tutti. Proprio il pubblico e i tifosi per cui probabilmente Fabio ha sempre giocato, quasi come se fosse più importante l’amore dei tifosi che il risultato sportivo. Nel cuore loro ci è sicuramente entrato e anche nella storia del tennis italiano. Quindi è giusto chiudere proprio con le parole di come è iniziato questo articolo: GRAZIE FABIO!