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Un commovente Fabio Fognini lotta per 4 ore e mezza contro Alcaraz e saluta Wimbledon tra gli applausi scroscianti del pubblico

Uno spettacolo inatteso di 4 ore e 27 minuti di gioco. Solo applausi per Fabio Fognini che a 38 anni si è congedato dal Tempio del tennis a Wimbledon come praticamente nessuno poteva immaginarsi. Il ligure, in una versione extra-lusso, ha impegnato severamente lo spagnolo Carlos Alcaraz (n.2 del mondo), campione in carica, in una sfida dagli altissimi contenuti tecnici.

L’iberico ha dovuto soffrire per larga parte della partita le invenzione di Fabio, ma nel suo ormai consueto quinto parziale ha dilagato sullo score di 7-5, 6-7, 7-5, 2-6, 6-1. Una standing ovation per l’azzurro, pienamente meritata, fatta di vincenti e numeri da circo. Per l’iberico è arrivata quindi la qualificazione al 2° turno dei Champioships, dove affronterà il britannico Oliver Tarvet. Giusto constatare che Alcaraz abbia vinto il 14° match su 15° disputati nel parziale decisivo.

Nel primo set l’avvio non è dei miglior per Alcaraz, molto falloso col dritto e costretto a cancellare due palle break nel quarto gioco e ben tre nel sesto. Fognini, dal canto suo, col servizio fatica a essere continuo e nel gioco successivo deve anch’egli ricorrere agli straordinari. Nella stretta finale le tante chance non sfruttate costano caro al ligure che concede un break evitabile nell’undicesimo game e perde il parziale 7-5.

Nel secondo set Carlitos con alcuni vincenti dei suoi va sul 4-2, ma la classe di Fognini si nota in maniera chiara in questa frazione, quando con colpi pregevoli recupera sul 4-4. Salvata una palla break poco dopo, l’azzurro trascina al tie-break l’iberico e dà un saggio delle sue straordinarie soluzioni. Il 7-5 lo premia.

Nel terzo set la partita è sul filo del rasoio. Entrambi alternano giocate straordinari a errori evitabili, ma il bello e il brutto di essere creativi. Fognini va avanti di un break all’inizio, ma poi subisce due break nel quarto e ottavo game, non sfruttando poco prima tre palle break del possibile vantaggio. Nel nono gioco però impatta e nuova stretta finale. Alcaraz la spunta ancora sul 7-5, sfruttando qualche gratuito di Fabio.

Nel quarto set Fognini sembra avere 28 piuttosto che 38 anni. Il tennis espresso è scintillante, dominando Carlitos in lungo e in largo e rifilandogli un 6-2 che non ammette repliche. Un’egemonia al punto che lo spagnolo si sfoga nei confronti del suo angolo, affermando: “Questo ha 50 anni e continua a mantenere questo livello!“.

Nel quinto set un nastro beffardo sposta l’inerzia della partita in favore di Carlos e il 3-0 è la logica conseguenza. C’è un’interruzione per un malore di uno spettatore. Si riprende dopo una decina di minuti, ma le energie mentali di Fabio sono esaurite. Cala il sipario sul 6-1, ma che spettacolo!

Leggendo le statistiche si può comprendere la tipologia di incontro sviluppato da entrambi: 53 vincenti e 58 errori gratuiti per Fognini; 52 winners e 62 errori non forzati per Alcaraz. Il 76% di palle break salvate da Carlitos rispetto al 53% dell’italiano sono dati che hanno rappresentato un fattore.

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