Sofiia Yaremchuk spiega la scelta: “Niente Mondiali per un motivo. Non so se Battocletti allungherà fino alla maratona”
Stato di grazia. Forse è proprio questo il modo migliore per descrivere il momento di Sofiia Yaremchuk, azzurra recentemente artefice di una grandissima prestazione alla maratona di Londra, dove ha firmato il nuovo record italiano arrivando al traguardo in due ore, ventitré minuti e quattordici secondi. Una performance con i fiocchi per la nativa di Leopoli, adesso concentrata sui prossimi appuntamenti seguendo un calendario preciso ed oculato. L’atleta è intervenuta ai microfoni di Run2u – rubrica settimanale in onda sul canale YouTube di OA Sport con la conduzione di Sabarina Sgalaberna e Denny Frisoni – per analizzare l’importante gara in terra d’Oltremanica e per svelare altri retroscena sui suoi allenamenti.
Ovviamene in primo luogo Yaremchuk ha parlato della gara londinese: “Era la seconda volta per me, conoscevo bene il percorso. La prima volta fu nel 2023. Sappiamo tutti che è una grande maratona con gli atleti più forti al mondo. Correre lì è sempre una bellissima sensazione. La maratona è sempre un’emozione grande”. Un traguardo arrivato dopo un’altra performance positiva, disputata a Lovanio (Belgio), nella 10 km a squadre dei Campionati Europei: “A Lovanio ho deciso di correre la 10 km perché ci tenevo tanto ad indossare la maglia azzurra. Sono stata contenta di aver fatto il personale in questi Europei, si è rivelato un bel test. Non è facile la programmazione: devi fare due maratone fatte bene; devi decidere in autunno e farle in primavera. La maratona richiede tranquillità costanza e tanta preparazione”:
L’azzurra ha poi raccontato come si prepara per le gare più importanti: “Sono alta 170 cm e peso 48 km. Faccio anche palestra due volte a settimana, senza carichi esagerati. La preparazione è importante, tanti pensano che basti solo correre. Bisogna lavorare tanto, con obiettivi specifici. Non faccio neanche tantissimi chilometri per essere una maratoneta, non vado sopra i 200 come facevo prima. Diciamo che prediligo la qualità. I primi tempi facevo 140 km, poi abbiamo aumentato ma arrivando a 190 massimo. Dopo Londra ho recuperato con due allenamenti a settimana, uscivo per correre un paio di volte per sciogliere le gambe. Era più che altro per scaricare la routine. Adesso mi trovo ad Aosta, corriamo ogni giorno, abbiamo messo un doppio allenamento con il secondo molto leggero, sto iniziando a fare qualche lavoretto per velocizzarmi un po’”.
Aosta si è tra l’altro rivelato un luogo molto comodo per allenarsi, come confermato da Sofiia stessa: “Essendo una piccola città, la gente mi riconosce, mi fa i complimenti e mi fa piacere. E’ bello portare qualcosa di significativo alla gente. Qui fa caldo, intorno ai 32 gradi ma la mattina si sta molto bene. Lovanio è stata un’esperienza nuova, anche per la presenza degli amatori: per loro è stata una grande soddisfazione essere nella stessa linea con i top. È stato un bel test malgrado alcune cose non abbiano funzionato a livello organizzativo”.
Yaremchuk ha poi parlato del suo allenatore, Fabio Martelli: “Abbiamo un bellissimo rapporto, ci stuzzichiamo sempre, tra poco festeggiamo dieci anni insieme. Ci ascoltiamo e supportiamo a vicenda e ci campiamo anche senza parlare”. Successivamente l’atleta ha anche posto l’accento sull’importanza del tempo libero, anche da parte di un agonista: “Dipende tutto dal periodo; quando mi preparo ho tre mesi dove so che devo andare al raduno, devo essere seria, so che devo lavorare e sono focalizzata su questo. Adesso mi sto allenando, ma posso permettermi di uscire o di mangiare una pizza. Un’atleta sa quando deve solo lavorare e quando può prendere un po’ di respiro. Per noi è molto importante, altrimenti diventa molto pesante. Mi piace anche molto viaggiare. E sul recente record di Ruth Chepngetich: “Correre sotto il due e dieci? Vorrei sapere cosa ne pensano gli altri. Ma il mondo va avanti, bisogna pensare solo a stargli dietro. Scarpe ed abbigliamento sono importanti, così come la genetica. Quando vediamo atleti europei in lotta con gli africani capiamo che c’è una componente mentale, l’alimentazione, l’equipaggiamento tecnico. Le scarpe a me aiutano a non infortunarmi”.
In ultimo Sofiia si è congedata con alcune considerazioni significative: “Durante tutti questi anni avevo il sogno di essere forte e professionale. Ce l’ho fatta. Il mio sogno ora è la mia vita quotidiana che sto vivendo. Sono una persona felice, posso fare quello che mi piace, ho le persone che mi sostengono. Tiferò tantissimo per l’Italia a Madrid agli Europei a squadre, abbiamo tanti giovani. Ce ne sono tantissimi molto bravi, faranno grandi cose. Tornare in pista mi piacerebbe, magari 3000 o 5000 quest’estate. Ma devo velocizzarmi. Nadia Battocletti? Non so se allungherà fino alla maratona. Sulla mezza bisognerà capire come si comporterà, ci arriverà sicuramente, poi deciderà cosa fare. Non ho parlato con lei di questo però”. Poi, in coda una notizia importante: “Non andrò ai Mondiali perché ho fatto la maratona di Londra troppo tardi. Abbiamo deciso di prepararci per gli Europei che saranno nel 2026″.