Nuoto, le risposte arrivate dal Settecolli e le carte da medaglia dell’Italia ai Mondiali
Il Trofeo Settecolli 2025 ha rappresentato per il nuoto italiano molto più di una semplice tappa di preparazione. Nella splendida cornice del Foro Italico, davanti a un pubblico appassionato e competente, si sono definiti gli ultimi tasselli della squadra che volerà ai Mondiali di Singapore (ancora da comunicare). Per alcuni atleti è stata la conferma di uno stato di forma eccellente, per altri l’occasione per riscattarsi, per altri ancora la prova definitiva per guadagnarsi un posto sull’aereo. A fine meeting, il bilancio è positivo e restituisce alla Nazionale una fisionomia più solida e competitiva in chiave iridata.
In cima alla lista dei punti fermi c’è Simona Quadarella. La romana ha ribadito la sua leadership nelle distanze lunghe vincendo sia gli 800 (8:21.99) che i 1500 stile libero (15:54.23) davanti alla rivale diretta Isabel Gose. Entrambe le prestazioni sono abbondantemente entro gli standard internazionali e danno fiducia per la rassegna di Singapore, dove l’azzurra sarà tra le favorite per il podio. Nel settore maschile, Thomas Ceccon ha fatto capire che sarà ancora una volta un protagonista assoluto. Dopo il secondo posto nei 100 dorso, dietro a un sorprendente Lifintsev, Ceccon ha vinto i 200 in 1:56.55 con un passaggio da record mondiale alla virata di metà gara. Una prova di forza e un esperimento tattico riuscito, che potrebbe aprire spiragli anche su una sua presenza nella doppia distanza a Singapore.
Tra gli sprinter, Leonardo Deplano conferma il suo status nei 50 stile libero con un podio (21.89) in una gara di altissimo livello, vinta dal russo Kornev. Più importante, però, è la compattezza del quartetto della 4×100 stile maschile: Frigo, D’Ambrosio, Zazzeri e lo stesso Deplano, con i possibili inserimenti di un Miressi ancora lontano dai suoi standard e di Ceccon. Con Carlos D’Ambrosio, autore di un 48.14 da record italiano juniores nei 100 come punta, danno all’Italia una delle staffette più forti del lotto internazionale. Al femminile, la 4×100 sl ha preso forma con Sara Curtis (prima nei 100 e nei 50 sl), Virginia Menicucci, Sofia Morini e Chiara Tarantino. Un mix di gioventù e velocità che potrebbe anche sorprendere.
Tra gli emergenti che hanno acceso il Foro Italico, impossibile non citare Ludovico Viberti, capace di un’impresa nei 100 rana con un tempo da Mondiale (59.06) e poi di firmare il record italiano nei 50 rana (26.27), confermato in finale con 26.43. Viberti ha guadagnato la chiamata per Singapore, così come il giovane Christian Mantegazza nei 200 rana, protagonista con un 2:09.39 che apre orizzonti inediti per un classe 2005. Carlos D’Ambrosio, invece, è la novità annunciata del meeting: dopo il 48.14 nei 100, ha abbattuto anche il muro dell’1:46 nei 200 stile (1:45.99), precedendo Guy e McMillian. A 18 anni, il talento romano si candida per un ruolo da protagonista anche individualmente, oltre che in staffetta. Ottime indicazioni anche da Federico Burdisso, secondo nei 100 farfalla (51.55) e vincente nei 200 (1:54.76) davanti al campione del mondo Honda. Tempi in linea con la qualificazione e condizione in netta crescita dopo anni complicati.
Il ritorno alla vittoria di Benedetta Pilato nei 50 rana (30.30) e la sua brillante batteria in 29.99 certificano il rientro tra le grandi. Pur con qualche calo di brillantezza in finale, la tarantina sembra finalmente aver ritrovato equilibrio e determinazione. Discorso simile per Lisa Angiolini, già qualificata nei 100 rana, e per Sara Franceschi, che nei 400 misti ha chiuso quarta ma in linea con i riscontri stagionali. Insieme a Anita Gastaldi e Anna Pirovano, completano un gruppo competitivo nelle prove miste.
Tra le dorsiste, Anita Gastaldi ha vinto i 100 in 1:01.08, mentre Francesca Furfaro si è imposta nei 200 in 2:11.74, ma senza crono da top mondiale. Buone comunque le indicazioni per rafforzare la 4×100 mista, che al maschile dovrebbe essere una garanzia grazie alla presenza di Ceccon, Martinenghi e compagnia. Alberto Razzetti, dal canto suo, ha nuotato in 4:15.43 i 400 misti e in 1:59.12 i 200, gare in cui crescerà e non poco in vista di Singapore, soprattutto dopo la preparazione in altura.
Una nota va riservata al duello finale tra Gregorio Paltrinieri e Florian Wellbrock nei 1500 sl. Il tedesco ha vinto (14:53.59), ma Greg ha tenuto bene chiudendo in 14:58.22. Non è escluso che Butini possa puntare ancora su di lui. Restando nel mezzofondo dove non tutte le notizie sono positive da segnalare fra le risalite eccellenti, quella prodigiosa di Marco De Tullio, che sia nei 400 che nei 200 stile libero ha fatto segnare tempi di assoluto valore e a Singapore potrebbe dire la sua in chiave finale e cercare di spingere in alto la 4×200 stile libero.
Dopo tre giorni di gare, l’Italia del nuoto esce dal Settecolli con rinnovato ottimismo. Il gruppo è ampio, diversificato e competitivo. Le certezze ci sono, i giovani stanno emergendo con forza, e anche le “vecchie glorie” stanno tornando a brillare, dopo un periodo più prolungato del solito di riposo post-olimpico. A meno di un mese dal via dei Mondiali di Singapore, il Direttore Tecnico Cesare Butini ha a disposizione un team ricco di opzioni e talenti. L’obiettivo? Portare a casa medaglie, possibilmente pesanti, in un contesto sempre più globale e competitivo. Dopo le indicazioni arrivate dal Settecolli, il quadro delle ambizioni italiane in chiave iridata si fa più nitido. L’Italia può contare su diversi atleti in grado di giocarsi un posto sul podio, in un contesto comunque agguerrito e di altissimo livello tecnico. Ecco chi può realisticamente ambire a una medaglia a Singapore.
Thomas Ceccon resta la punta di diamante della spedizione: il campione del mondo in carica dei 100 dorso sarà di nuovo tra i favoriti per il titolo nella distanza, e il crono nei 200 al Settecolli (1:56.55) lo ha rilanciato anche come outsider di lusso nella doppia distanza. Nicolò Martinenghi, già campione mondiale e olimpico a medaglia, resta un riferimento nei 100 rana, ma dovrà guardarsi in casa da Ludovico Viberti, esploso proprio al Settecolli con prestazioni da top 5 mondiale. Sarà un duello interno interessante, che potrebbe portare addirittura due italiani in finale e, perché no, due sul podio.
Nei 50 rana, dovessero restare così le cose, con Martinenghi in vasca e Viberti (terzo tempo all time mondiale al Settecolli) fuori, la carta più forte è Simone Cerasuolo: la distanza secca è da sempre terreno fertile per sorprese, ma l’emiliano ha esperienza e velocità per inserirsi nella lotta, soprattutto se riuscirà a gestire al meglio le fasi eliminatorie. Nel campo misti, Alberto Razzetti torna ad accarezzare ambizioni di medaglia nei 400, dove è stato già finalista olimpico, e nei 200 farfalla, specialità in cui ha vinto anche a livello continentale. I tempi del Settecolli non sono stati eclatanti, ma il ligure ha ancora margini da esprimere, soprattutto dopo il lavoro in altura. Tra le donne, Benedetta Pilato rappresenta la carta più credibile nei 50 rana: se troverà la brillantezza giusta nei turni decisivi, la pugliese può tornare a recitare un ruolo da protagonista, come già accaduto in passato.
Un nome da tenere d’occhio, anche se non tra le favorite assolute, è Sara Curtis soprattutto nei 50 stile libero. La piemontese classe 2006 è in continua crescita e il suo 24.74 a Roma la colloca nella fascia delle outsider: difficile, ma non impossibile, sognare una finale e magari un colpo a sorpresa. Tra le staffette, la 4×100 stile libero maschile (Frigo, Miressi, Zazzeri, Deplano, con D’Ambrosio possibile rinforzo) ha tutto per salire sul podio, forte di una batteria compatta e di qualità. Anche la 4×100 stile libero mista, se ben gestita tatticamente, potrebbe inserirsi nella bagarre per il bronzo.
Infine, Simona Quadarella, nei 1500 stile libero, sarà chiamata a una nuova battaglia contro l’élite mondiale delle lunghe distanze. Il crono del Settecolli le dà fiducia e, con la sua esperienza, sarà difficile escluderla dalla corsa a una medaglia. Più complicata, restando alle lunghe distanze, invece, la situazione di Gregorio Paltrinieri, che sembra aver spostato il focus sulle acque libere. Il 14:58 nei 1500 al Settecolli è stato incoraggiante, ma non sufficiente per inserirlo tra i favoriti, almeno per ora.