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Conca e lo Swatt Club fanno saltare il banco. Cosa sarà ora del ciclismo italiano?

Il giorno dopo è quello dell’analisi, delle domande, dei dubbi e delle perplessità su quello che il Campionato Italiano di ciclismo ha lasciato ad appassionati e addetti ai lavori. Ipotizzare un epilogo come quello di ieri era quasi impossibile, ma alla fine Filippo Conca e la Swatt Club hanno compiuto un’impresa pazzesca, ma che deve anche far riflettere sull’intero movimento.

Il 26enne di Lecco ha vinto meritatamente e la sua squadra è stata eccezionale per tutto il giorno, movimentando la corsa e piazzando due atleti tra i primi cinque (5° Mattia Gaffuri) e tre nei tredici (13° Simone Pettiti). Su questo non c’è assolutamente da discutere, perchè a Filippo Conca bisogna fare solo i complimenti, perchè ha saputo costruirsi chilometro dopo chilometro un successo che si spera possa cambiare nuovamente la carriera di un ciclista che era stato proprio abbandonato dal suo sport.

La prima domanda però è quella più semplice: “Ma la vedremo la Maglia Tricolore il prossimo anno?” Difficile dare una risposta e la sensazione è quella che magari dopo questo successo qualcuno possa anche dare un contratto a Conca, ma quasi più come operazione di marketing che per il reale valore del corridore (che ripetiamo lo meriterebbe per quello che ha mostrato). Forse a qualcuno ora potrebbe far comodo avere in squadra la maglia di Campione d’Italia e probabilmente il lombardo qualche telefonata potrebbe averla già anche ricevuta.

Dispiace quasi dirlo, ma c’è quasi dell’imbarazzo a leggere la classifica finale del nostro campionato e poi paragonarla ai campionati delle altre nazioni, dove a darsi battaglia ci sono una serie infinita di campionati e soprattutto corridori di squadre importanti. Ribadiamo ancora una volta che non c’è nulla contro Filippo Conca e lo Swatt Club, squadra che fa un lavoro eccezionale con dei ragazzi che sono stati isolati e scartati dal loro sport forse troppo presto e senza nemmeno essere aiutati. Anzi questa vittoria dello Swatt Club può davvero finalmente aprire dubbi, perplessità sull’intero movimento e forse gettare via anche quella patina di ipocrisia che aleggia sul nostro ciclismo.

Cosa succede ora al ciclismo italiano? Cosa accadrà dopo questa domenica a Gorizia? Probabilmente nulla e tutte le riflessioni di queste ore, le ipotesi di cambiamenti e rivoluzioni verranno subito dimenticate, aspettando un guizzi di Filippo Ganna o una volata di Jonathan Milan per tornare subito ad esaltarsi. Poi, però, restano i fatti, come quello che sul podio del Giro non ci sale un italiano da quattro anni, che diventano otto alla Vuelta e aumentano a dieci pensando al Tour. Restano i fatti come quello che erano due anni che un italiano non vinceva una tappa (non si parla nemmeno di classifica generale) al Giro Next Gen.

Ancora onore e merito a Conca e allo Swatt Club per la lezione rifilata ad un intero movimento, che adesso deve interrogarsi su che cosa è realmente successo ieri in quel di Gorizia. In una domenica che deve essere il punto di non ritorno del ciclismo italiano, quello da cui deve cominciare si spera il cambiamento.

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