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Lorenzo Musetti verso Wimbledon: “Non era scontata la mia presenza. Voglio difendere la semifinale del 2024”

Prende il via il terzo torneo del Grande Slam della stagione. Stiamo parlando, ovviamente, di Wimbledon. L’erba londinese si prepara per regalarci due settimane di grandi emozioni e il contingente italiano vuole fare le cose in grande. Non solo Jannik Sinner, a caccia della rivincita dopo il doloroso ko del Roland Garros, ma anche Lorenzo Musetti proverà a essere nuovamente protagonista a Church Road. Dopotutto un anno fa il nostro portacolori ha raggiunto la semifinale del torneo più illustre del mondo, cedendo solamente al cospetto di Novak Djokovic.

Nell’edizione 2025, invece, Lorenzo Musetti si presenta con parecchi dubbi (esordio contro il georgiano Basilashvili), specialmente dal punto di vista fisico, dopo aver disputato un Roland Garros di primissimo livello. Il tennista toscano in conferenza stampa ha raccontato il suo avvicinamento ai Championships, iniziando proprio dalla sua preparazione su erba: “Non ho giocato molto se devo essere onesto. È stata dura dopo il Roland Garros non aver potuto giocare nessun torneo prima di Wimbledon. La cosa importante è però essere sani per riuscire a giocare. E quindi eccoci qua. Sono stato due settimane piene senza toccare la racchetta, con terapie e riabilitazione ogni giorno; quindi, non sono state vacanze per me. Sono arrivato lunedì e mi sono allenato per una settimana, che è diventata meno di una settimana perché sono stato malato per due giorni. Ho lavorato più duramente che ho potuto per essere pronto per giocare qui”. (Fonte: Ubitennis).

Lo stop dovuto ad un infortunio complica i piani in vista dei Championships? “E’ stato difficile non poter giocare, ho una semifinale da difendere qui. È un momento importante della stagione e avrei voluto essere più preparato, continuando sulla scia di risultati che ho avuto negli ultimi mesi. Dal lato opposto però, se guardo gli aspetti positivi, sono riuscito a passare più tempo con la mia famiglia e in Italia, che non vedo tanto spesso. Mi ha dato una motivazione ulteriore per difendere la semifinale qui”.

Lorenzo Musetti passa poi ad analizzare il suo problema fisico: “Ho avuto una lesione di primo grado all’adduttore sinistro. Quello che avevo avvertito a Parigi durante la partita non era un fantasma purtroppo, è stato tutto vero. Ho fatto più di una risonanza e tutte hanno confermato questo esito negativo. Il dottore mi aveva detto che, se fossi stato una persona normale e non uno sportivo, ci sarebbe voluto quasi un mese. L’età e le terapie hanno però aiutato e in circa due settimane e mezzo sono riuscito a cicatrizzare completamente. Questo era l’importante ed era quello che ci eravamo prefissati. Non fossi riuscito a rispettare questi tempi, sarei stato costretto a rinunciare al torneo”.

Il nostro alfiere preferisce rimanere con i piedi ben saldi al terreno, anche a livello di obiettivi:Non ho aspettative per questo Wimbledon, voglio godermi il momento. Ho lavorato tanto fuori dal campo: due settimane di terapia ed esercizi per velocizzare il recupero. E questo mi ha portato ad essere qua. Il mio obiettivo era quello. Poi ovviamente arrivati qua, nessuno vuole perdere subito. Ho un primo turno difficile. Cercherò di prendere i match uno alla volta. Come andrà andrà”.

Una novità del torneo più illustre del mondo? Da quest’anno non saranno più presente i giudici di linea: “Sarà un po’ strano, perché so che Wimbledon ha da sempre grandi tradizioni e quella dei giudici di linea era proprio storica. Allo stesso tempo il tennis cerca sempre di evolversi e penso che noi, come giocatori, avremo meno potenziali discussioni. Ai giorni d’oggi credo che dovremmo avere più aiuti dalla tecnologia. Sono d’accordo con questo cambiamento, specialmente su erba. Secondo me hanno preso la scelta giusta”.

Ultima battuta sulle aspettative del tennista toscano sull’erba londinese: “Ora sto bene. Non ho mai avuto sensazioni di ricaduta da quando ho iniziato. E questo è molto buono. Poi vedrò come andrà in partita. Testato è stato testato comunque e fino ad ora non ha mai dato problemi. Il feeling? L’erba comunque è una superficie difficile perché si prova una volta all’anno. È una superficie in cui bisogna sapersi adattare e va tanto a sensazioni. L’anno scorso, ad esempio, dopo Parigi ho avuto subito buone sensazioni a Stoccarda, dove ho perso in semi da Matteo. Poi ho fatto un buon torneo al Queen’s perdendo in finale. Quindi sono arrivato qua con una fiducia diversa su questa superficie. Quest’anno sarà invece più una scoperta. Speriamo di portare in campo i ricordi e gli aspetti che avevo trovato l’anno scorso e ovviamente cercherò di fare del mio meglio”.

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