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MotoGP, Francesco Bagnaia lavora per il 2026. Che può essere da protagonista in Ducati

Il weekend di Assen dimostra come, per Francesco Bagnaia, la mossa migliore nell’ottica del 2026 sia quella di restare in Ducati. Marc Marquez o non Marc Marquez, è Borgo Panigale il luogo a cui fare riferimento per la prossima stagione. Non solo perché esiste un contratto che andrebbe rotto, con tutte le complicazioni del caso. È soprattutto l’aspetto agonistico a dover essere tenuto in considerazione.

Nelle dichiarazioni post-gara, Pecco ha espresso con lucidità tutti i problemi che lo attanagliano. Il vulnus principale è la frenata, storico punto di forza del piemontese. Non riesce a trovare la quadra del cerchio sulla GP25, moto dai connotati differenti rispetto a quelli della GP24, dalla quale Marquez non è passato, visto che l’anno scorso ha corso con una GP23 aggiornata.

Talvolta, il “doppio salto di modello”, può fare malissimo. È il caso di Enea Bastianini, andato in crisi nel passaggio dalla GP22 alla GP24, dinamica inseritasi in un contesto già problematico di per sé (con perdita del proprio ingegnere di fiducia e qualche infortunio). Viceversa, El Trueno de Cervera ha avuto un vantaggio nella transizione dalla GP23 alla GP25, anziché dalla GP24 alla GP25.

Questo è un motivo che potrebbe infondere fiducia a Bagnaia. Nel 2026 partirà alla pari con Marquez, perché anche lui salirà sulla GP26 dopo aver usato la GP 25. Indi per cui non vi sarà alcuna differenza nell’approccio, entrambi dovranno adattarsi cominciando dagli stessi riferimenti.

Infine, ma non ultimo per importanza, c’è l’aspetto pragmatico. Che senso ha mollare Ducati? È la moto dominante e tutto lascia intendere lo sia anche nel 2026. Barattarla con Aprilia piuttosto di Yamaha rappresenterebbe, nella migliore delle ipotesi, un autentico “salto della fede”. Nella peggiore sarebbe il più classico degli autogol.

Soprattutto, sarebbe un nonsense. Salire in sella a una RS-GP oppure a una M1, implicherebbe la necessità di cambiare il proprio stile di guida e di adattarsi al nuovo mezzo. Esattamente ciò che Bagnaia sta facendo adesso in Ducati!

Quindi, se proprio c’è da adeguarsi, tanto vale farlo sulla moto migliore e in un contesto ben conosciuto. Poi, sulla base dell’andamento di inizio 2026, potrà decidere come muoversi nell’ottica del futuro ulteriore. Quel 2027 in cui tanto potrà cambiare. Magari anche il colore della tuta di tanti protagonisti…

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