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Da Rio a Chicago: Italia-Brasile è la sfida non finisce mai. Chi vince ha già un piede in final eight

È un Brasile che cresce e che soprattutto vince, quello che si appresta ad affrontare l’Italia in uno degli incontri più interessanti e attesi della seconda settimana di Volley Nations League a Chicago. Di fronte due delle Nazionali protagoniste degli ultimi sette lustri del volley mondiale, che iniziarono proprio con la semifinale del Maracanazinho, vinta dall’Italia al tie break sul Brasile. Da lì in poi tante sfide epiche, culminate con la finale olimpica di Rio de Janeiro che premiò la squadra di casa ai danni dell’Italia di Gianlorenzo Blengini.

È cambiato tanto, più in casa Brasile che in casa Italia, anche solo dall’ultima sfida che vide gli azzurri prevalere al debutto nel girone dei Giochi di Parigi poco meno di un anno fa contro i verde-oro per 3-1. Nessuna delle due squadre sarebbe poi salita sul podio a Cinque Cerchi: i brasiliani out ai quarti di finale per mano degli USA e gli azzurri, sempre per la solita mano statunitense, sconfitti nella finale che valeva il bronzo. La squadra sudamericana è tornata nelle mani sagge di Bernardinho, ma ha perso le mani sagge dell’alzatore Bruno, affidando la regia al “monzese” Fernando Cachopa. Gli opposti sono sempre gli stessi, mentre sia in banda, che al centro, che soprattutto nel reparto liberi, sono cambiate tante cose in casa verde-oro.

In casa Italia, invece, la sfida vinta al tie break con la Polonia ha confermato quello che ci si poteva attendere alla vigilia. La squadra di De Giorgi ha iniziato il suo percorso con quella che dovrebbe essere verosimilmente la formazione titolare in vista del Mondiale di settembre, ed è normale che un po’ di scorie o ruggine, che dir si voglia, siano da eliminare dalla superficie di un assetto che ha bisogno di meccanismi ben oliati per funzionare. Non mancano le buone notizie. Anzi, sono la maggior parte: Alessandro Michieletto è la solita certezza, Giannelli sembra che non abbia mai smesso (e infatti non ha mai smesso ed è un martello pneumatico), Rychlicki è in grado di cambiare le partite quando viene chiamato in causa, Galassi e Gargiulo sono due centrali di qualità, pronti a dire la loro in qualità di titolari, Anzani e (si spera) Russo permettendo.

La partita col Brasile è un banco di prova importante per la squadra di De Giorgi. La Nazionale contro cui l’Italia (ma non solo l’Italia) storicamente per una quindicina di anni faticava tremendamente a giocare, adesso è diventata una squadra contro cui gli azzurri riescono ad esprimersi molto bene, avendo perso progressivamente forse quell’elemento di imprevedibilità e di capacità di trasformare l’azione di difesa in “offesa” micidiale che ha caratterizzato soprattutto le squadre allenate da Bernardinho, che riproverà a creare la stessa situazione con giocatori il cui tasso tecnico appare, almeno per ora, inferiore a quello delle generazioni precedenti.

Il Brasile finora a Chicago ha avuto percorso netto: 3-0 contro il Canada al debutto e 3-0 giovedì contro una Cina combattiva che poi ha affrontato l’Italia. Finora i verde-oro hanno subito una sola sconfitta, al debutto contro la bestia nera Cuba (loro sì che sanno come battere i sudamericani) 2-3, poi le vittorie 3-2 con l’Ucraina, 3-0 contro la Slovenia e 3-1 contro il Belgio nella prima settimana al Maracanazinho.

Bernardinho si è affidato in cabina di regia a Fernando Kreling, per due anni alzatore di Monza, con cui ha disputato finale scudetto e quarti di finale di Champions in due stagioni e che il prossimo anno farà il grande salto per andare a giocare nell’Allianz Milano, affiancato da Matheus Goncalves, 28 anni del Sada Cruzeiro, campione del mondo per Club. Gli opposti sono gli stessi di Parigi: il titolare è Alan Souza, 31 anni, giramondo ma mai approdato in Italia, ex Toray Arrows Shizuoka in Giappone e dalla prossima stagione in Polonia al PGE GiEK Skra Bełchatów, mentre la riserva è il nuovo opposto della Rana Verona, Darlan Souza, nelle ultime sette stagioni in patria nel Sesi-Bauru.

In banda Bernardinho si affida a Henrique Honorato, 28 anni, al secondo anno in Polonia allo MKS Ślepsk Malow Suwałki e al 21enne Lukas Bergmann, alla quinta stagione nel Sesi-Bauru. In panca ci sono Adriano Xavier, 23 anni del Vôlei Renata/Campinas e Arthur Bento, nuovo acquisto del Valsa Group Modena, proveniente dall’Itambé Minas. Al centro titolare inamovibile Flavio Gualberto, campione d’Italia con la maglia dell’Itas Trentino, che vestirà anche l’anno prossimo, e Judson Nunes, 26 anni, al secondo anno con la maglia del Vôlei Renata/Campinas. In panchina Matheus Bispo, 29 anni, del Vôlei Renata/Campinas, e Thiery Nascimento, 22 anni, che gioca nel Sesi-Bauru. I liberi, cambiati rispetto a Parigi, sono Maique Reis, 28 anni dell’Itambé Minas, da poco meno di dieci anni, e la riserva è Alexandre Dias, 27 anni, in forza al Sada Cruzeiro Vôlei.

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