Battocletti guida l’Italia nella seconda giornata degli Europei a squadre di Madrid. Patta e Dosso a caccia di punti nei 100 metri
Il Campionato Europeo a squadre di Madrid entra nel vivo con la seconda giornata di gare che potrebbe rivelarsi già molto importante per stilare una prima classifica, capire chi potrà vincere e chi no questa storica competizione, e anche comprendere se l’Italia potrà concedere il bis dopo la grande vittoria di due anni fa. Il tutto dopo l’antipasto di ieri con la doppia sfida del salto con l’asta maschile e femminile. Queste le Nazionali impegnate nella finale: Portogallo, Spagna, Svezia, Francia, Olanda, Polonia, Ungheria, Germania, Finlandia, Ucraina, Grecia, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Lituania e Svizzera, oltre ovviamente all’Italia.
Alle 18:20 si apre la scena con il martello maschile, dove l’azzurro Giorgio Olivieri affronterà un cast di rilievo. Tra i più accreditati al successo ci sono il tedesco Merlin Hummel, fresco dell’ingresso nel club degli 80 metri, il leader continentale Yann Chaussinand (Francia), il solido Bence Halász (Ungheria), Mykhaylo Kokhan (Ucraina) e il veterano pluricampione Paweł Fajdek (Polonia). Alle 18:41 toccherà al peso femminile, con l’Italia rappresentata da Sara Verteramo, chiamata a una prova di contenimento contro rivali di caratura internazionale. Spiccano la campionessa olimpica Yemisi Ogunleye (Germania) e l’olandese Jessica Schilder, fresca dell’oro europeo a Roma. Outsider di qualità la svedese Fanny Roos e la portoghese Auriol Dongmo Inchude.
Alle 19:10 comincia lo spettacolo in pista con i 400 metri femminili, dominati dalla presenza della stella olandese Femke Bol, pronta a sfidare la polacca Natalia Kaczmarek e la spagnola Carmen Sevilla. L’azzurra Anna Polinari arriva in grande forma e vanta il terzo miglior tempo stagionale tra le iscritte. Subito dopo, i 400 metri maschili si preannunciano apertissimi. L’olandese Jonas Phijffers è in crescita, ma attenzione al giovane polacco Maksymilian Szwed e al britannico Reardon. Da tenere d’occhio anche Bredau (Germania), Pohorilko (Ucraina) e il neo-naturalizzato greco Franks. L’Italia si affida a Edoardo Scotti per rosicchiare centesimi e portare a casa punti preziosi.
Alle 20:00 riflettori puntati sui 5000 metri femminili, con Nadia Battocletti, regina continentale e argento olimpico sui 10.000, che guida le speranze azzurre. A contenderle il successo ci saranno la spagnola Marta Garcia e la britannica Calli Hauger-Thackery. Nel salto triplo, assente Andy Diaz, sarà Simone Biasutti a difendere i colori italiani. In pedana, anche il portoghese Pedro Pablo Pichardo, uno dei favoriti assoluti, e il francese Jean-Marc Seremes, apparso in buona forma.
Nei 800 metri maschili, l’Italia schiera Francesco Pernici, reduce da ottime prestazioni. Il favorito è lo spagnolo Mohamed Attaoui, ma attenzione al giovane svizzero Ivan Pelizza, al campione europeo indoor Chapple (Olanda), al tedesco Stepanov e ai sempre competitivi Dudycha (Cechia) e Kitlinski (Polonia). Nel disco femminile, l’azzurra Daisy Osakue trova una concorrenza agguerrita. Tra le principali rivali figurano la tedesca Shanice Craft, la portoghese Liliana Cá, l’olandese Jorinde Van Klinken, la svedese Vanessa Kamga e la leggendaria Mélina Robert-Michon (Francia), ancora in gara a quasi 46 anni.
I 3000 siepi maschili vedranno protagonista Ala Zoghlami, che proverà a confermare le ottime sensazioni mostrate a Stoccolma. Tra i candidati al podio ci sono il tedesco Karl Bebendorf, lo spagnolo Daniel Arce, il francese Yoann Kowal Daru e il finlandese Topi Raitanen, campione europeo nel 2022.
A chiudere la serata saranno i 100 metri, prima al femminile, con Zaynab Dosso e Ewa Swoboda a caccia di risposte importanti. Le favorite, al momento, sembrano essere Maria Isabel Perez (Spagna), Boglarka Takacs (Ungheria) e la portoghese Lorène Bazolo. Out Kambundji, Asher-Smith e Daryll Neita. Infine, i 100 metri maschili, senza Marcell Jacobs, vedranno l’Italia schierare Lorenzo Patta, campione olimpico nella 4×100. Occhi puntati sul tedesco Lukas Ansah-Peprah, sul britannico Eugene Amo-Dadzie e sullo svizzero Timothé Mumenthaler, fresco oro continentale nei 200.