Basket femminile, il girone dell’Italia agli Europei: Slovenia al suo massimo, con Serbia e Lituania sarà lotta qualificazione
Ci avviciniamo al momento del debutto dell’Italia agi Europei femminili. Andiamo a scoprire nel dettaglio quali sono le squadre che faranno parte del suo raggruppamento. Prima di tutto, però, un’avvertenza: rispetto ai valori tradizionali delle ultime annate, dei cambiamenti non banali ci sono.
Serbia
Squadra non definitiva, con ancora quattro tagli da effettuare: Ivana Raca, Nevena Rosic, Yvonne Anderson, Marta Jovanovic, Jovana Nogic, Milica Dragicevic, Teodora Turudic, Masa Jankovic, Jovana Boricic, Imana Cosovic, Jovana Popovic, Andjela Dugalic, Ivana Katanic, Mina Djordjevic, Marta Mitrovic.
Volenti o nolenti, bisogna pur dire che Marina Maljkovic, pur con tutta la sua grande classe di allenatrice, stavolta avrà difficoltà a tirar fuori da questa Serbia un risultato importante. Motivo? Il ricambio generazionale, arrivato soprattutto dopo le Olimpiadi. Attualmente la più in grado di incidere a livello internazionale è Yvonne Anderson, ormai da cinque anni con la selezione serba e che continua a incidere in Eurolega con Mersin (11.1 punti a gara nell’ultima stagione). Tanti gli occhi ovviamente puntati su di lei, per cui non servono troppe presentazioni.
Destinata a rivedersi anche Ivana Raca, giocatrice molto altalenante nel ruolo di ala grande che nell’annata 2021-2022 fu al Geas Sesto San Giovanni e che, adesso, dopo tre anni di Fenerbahce ha cercato miglior fortuna all’Olympiacos, proprio all’ombra del Pireo. Che la situazione sia davvero diversa rispetto agli altri anni è testimoniato dal rischio preso da Maljkovic, destinata a portare giovani anche alla vera e propria prima grande esperienza in fatto di basket internazionale.
Del roster olimpico restano solo Anderson, Raca, Jovana Nogic, Masa Jankovic, Andjela (Angela) Dugalic e Mina Djordjevic. Mancherà senz’altro il peso vicino a canestro dell’accoppiata Stankovic-Krajisnik, un duo potenzialmente tra i più difficili da fermare della competizione (ma su Stankovic pesa una stagione non facile a Venezia). Certo, parliamo della Serbia che ne 2015 e 2021 ha vinto gli Europei, e per questo non si può sottovalutare. L’impressione, però, è che stavolta parta almeno un gradino più indietro.
Slovenia
Squadra non definitiva, con ancora tre tagli da effettuare: Lea Bartelme, Spela Brecelj, Tina Cvijanovic, Lea Debeljak, Zala Friskovec, Teja Gorsic, Mojca Jelenc, Eva Lisec, Teja Oblak, Sara Sambolic, Marusa Senicar, Jessica Shepard, Ajsa Sivka, Zoja Stirn, Sara Vujacic.
Inevitabile puntare il dito sulle due stelle della squadra: Teja Oblak da playmaker, Jessica Shepard (da naturalizzata) da 5 moderna. Partiamo dalla prima: ormai una certezza a Praga (dove ha vinto l’Eurolega), valida realizzatrice che in Nazionale ha mani più libere rispetto all’USK, sa esattamente come e quando far girare la palla, e dall’alto dei suoi 34 anni l’impressione è che ancora parecchie stagioni possa metterle in campo senza difficoltà (stile Laia Palau, andata avanti nella Seleccion fino a oltre quarant’anni). Quanto alla seconda, invece, in Italia la conosciamo bene: dominante su tutta la linea a Sassari, ha confermato le premesse al ben più alto livello di Venezia. E, in WNBA con le Minnesota Lynx, non sfigura al fianco di un’autentica gigante come Napheesa Collier. Parliamo, con Shepard, di un mix di fisicità e tecnica che ha pochi eguali nel continente.
In generale, però, forse mai come quest’anno le speranze slovene sono alte, perché il roster è realmente competitivo. A partire da Eva Lisec, colonna del Famila Schio dal 2015 al 2020, che però ha deciso di giocare l’ultima stagione a Ekaterinburg, in quell’UMMC che per ben note ragioni è fuori dal circuito europeo che conta. Da Schio è passata anche Ajsa Sivka, classe 2005 che ormai è una certezza e ha messo insieme un’ultima stagione positiva al Tarbes Gespe Bigorre in Francia: parliamo di atletismo e una mano dall’arco che, quando comincia a metterla, non finisce più.
“Italiana” anche Tina Cvijanovic, guardia-ala passata nell’ultima e piuttosto positiva stagione da San Martino di Lupari (semifinalista in lotta contro Schio). Già parecchia l’esperienza internazionale della guardia Zala Friskovec, vista con buoni frutti in Eurolega con Szekszard e Polkowice. Per il resto squadra giovane e arrembante al fianco di queste stelle che, da sole, possono creare fattori importanti di sorpresa. Curiosità: tra i nomi c’è quello di Sara Vujacic, e il cognome non è casuale: è sorella di Sasha, passato da Udine e poi da 11 stagioni in NBA (Lakers, Nets, Clippers, Knicks). Altro fattore aggiunto in panchina: Giorgios Dikaioulakos, l’uomo che ha trainato le ultime annate di Schio.
Lituania
Il roster è stato già definito in forma definitiva ed è il seguente: Dalia Donskichyte, Brigita Sinickaite, Gabija Meskonyte, Egle Zabotkaite, Laura Juskaite, Egle Sventoraite, Laura Miskiniene, Giedre Labuckiene, Juste Jocyte, Gerda Raulusaityte, Monika Grigalauskyte, Kamile Nacickaite.
Si tratta di una squadra con vari elementi di buon talento, a cominciare da Juste Jocyte, una delle osservate speciali di questi Europei. L’ala-guardia ex ASVEL, che andrà a Girona nella prossima stagione, ad appena vent’anni ne ha già sei di esperienze con la nazionale maggiore, ed è stata chiamata con la quinta scelta assoluta al draft WNBA dalle Golden State Valkyries, con cui (anche causa Europei) non giocherà nel 2025; l’appuntamento è per il 2026. Si parla di una giocatrice che ha tante armi per realizzare, ma anche una buonissima capacità di leggere il gioco: in breve, molto passerà da lei.
Non vanno comunque dimenticate molte delle altre giocatrici, alcune delle quali con un passato in Italia. Si parla qui di Laura Juskaite, tra le migliori a Ragusa nella stagione 2023-2024 prima dell’autoretrocessione in A2 del club e del suo successivo approdo a Brno, dove ha confermato il suo ruolo di 4 di buona sostanza. Dalle nostre parti anche Egle Sventoraite (finale di stagione 2022-2023 con Schio, poi Roma nell’unica annata in A1, nell’ultima stagione al Neptunas di Klaipeda a farsi valere da 4-5. A Schio per poche partite anche Monika Grigalauskyte, ala grande poi finita al DVTK Miskolc (anche lì gioca da cambio delle lunghe), mentre Kamile Nacickaite la ricordano a Chieti nell’annata 2012-2013, dopodiché ha vissuto una valida carriera anche nelle big europee: è stata ferma nell’ultima annata per la nascita del figlio, ma la fiducia di Rimantas Grigas in lei è rimasta immutata.
Da rimarcare però che molto dipenderà dal rendimento anche di altre due giocatrici, Giedre Labuckiene e Laura Miskiniene: in buona sostanza, si tratta delle situazioni di gioco interno che determineranno se la Lituania riuscirà a portare a un altro livello le proprie fortune. Per adesso la preparazione ha detto 3-3, con successi su Turchia, Svezia e Gran Bretagna. Sarà abbastanza?