Pietro Riva lancia l’allarme: “Maratone italiane condannate: alle aziende interessa solo che fai il tempo”
Pietro Riva è stato ospite della trasmissione Run2U in onda settimanalmente sul canale YouTube di OA Sport. Il 28enne piemontese si è avvicinato nelle ultime stagioni alla maratona, continuamente seguito dal suo allenatore Stefano Baldini e vincendo anche l’argento agli Europei di Roma nella mezza dietro al compagno di squadra Yemen Crippa.
In apertura, però, l’atleta delle Fiamme Oro parla di un infortunio che lo ha condizionato nell’ultimo periodo: “Dopo aver fatto il mio personale a Lille sui 10 km, ho cominciato a sentire dolore al tendine d’Achille sinistro e avere problemi importanti. Consultandomi con lo staff della Nazionale mi è stato detto che dovevo fare un’operazione. Ho fatto tutto il 21 maggio e spero il 20 luglio di ricominciare. Sto facendo riabilitazione tutti i giorni, ma per il 20 luglio spero che sia tutto ok. Reagirò come sempre e questo mi stimola per dimostrare ancora una volta di tornare al massimo”.
Sulla differenza di importanza tra le maratone italiane e quelle estere: “Mi spiace per le maratone italiane ma siamo condannati. Per come va il mercato ormai l’interesse è solo quello del tempo. Alle aziende che ti pagano e ti garantiscono il materiale non interessa che tu vinca Venezia in due ore e dodici, ma piuttosto preferisco che arrivi venticinquesimo in qualsiasi maratona in due ore e sette. Perché ormai le aziende vogliono solo l’atleta che fa un determinato tempo”.
L’avvicinamento alla maratona, seguito sempre da Stefano Baldini: “Abbiamo iniziato ad agosto. Mi è piaciuto subito. Stefano ha un programma di sedici settimane circa. Rispetto al passato ha insistito maggiormente sulla potenza aerobica. La mia esuberanza ho dovuto tenerla a freno, ma la maratona per sua natura te le tiene e a freno. Perché un giorno puoi andare fortissimo, ma poi negli altri senti comunque la stanchezza”
Su Federico Riva e Pietro Arese: “Federico è un talento straordinario, dotato di un super talento. Ha un potenziale clamoroso e può diventare il più forte dei 1500, senza togliere a Pietro che può diventare un ottimo interprete dei 5000″.
L’azzurro torna anche sull’episodio degli Europei di Roma nella mezza maratona, dove ha vinto l’argento, con il gesto poco sportivo nei confronti del tedesco Petros: “Agli Europei di Roma ho fatto una cavolata. Non ci ho pensato proprio a quel gesto lì. Ho sbagliato e rinnovo le scuse. Non c’è stato davvero un pensiero. Si è trattato solo di un gesto dovuto all’adrenalina“.