Il travaglio di Matteo Melluzzo: “Nel limbo per colpa della pubalgia. Lavoro per scendere sotto i 10 secondi”
Matteo Melluzzo è stato ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. Primo frazionista della 4×100 azzurra campione d’Europa a Roma 2024 e Campione Italiano in carica sui 100, il 22enne siciliano non sta vivendo una stagione facile a livello fisico a causa di una fastidiosa pubalgia che ne sta condizionando la preparazione già da alcuni mesi.
“Quando uno sprinter riesce a raggiungere l’obiettivo di scendere sotto i 10 secondi, penso che la tua vita sportiva cambi da così a così. Quest’emozione ancora non l’ho provata, mi sono avvicinato molto, però il lavoro per arrivare a questa barriera sta continuando e proseguirà giorno per giorno“, dichiara il nativo di Siracusa classe 2002 sul sogno di abbattere il muro dei 10 secondi.
“La stagione era cominciata molto bene come nel 2024, possiamo dire in fotocopia, con un 6.65 all’esordio indoor che mi faceva ben sperare. Dopo quella gara però ho cominciato ad avvertire dei fastidi nella zona basso addominale e abbiamo capito che si trattava di una pubalgia che mi sto portando avanti da gennaio. Ho saltato tantissimi giorni di allenamento, perché il fastidio è molto forte. Non riesco ad allenarmi con la stessa continuità dell’anno scorso, quindi diciamo che il 2025 è un anno molto travagliato“, racconta Melluzzo.
“Pur di essere presente alle World Relays abbiamo fatto ricorso a infiltrazioni e a qualsiasi metodo lecito per dare una mano alla squadra, perché comunque era un periodo in cui Jacobs si era infortunato e c’erano molte assenze nella 4×100, quindi ho fatto di tutto per esserci. La gara di Savona non è andata come volevo (10.27 ventoso, ndr), perché comunque a livello fisico non sto neanche al 50%. Magari hai un infortunio accertato come una lesione, capisci qual è il problema e sai dove agire. Così invece non sai bene dove mettere le mani e qual è la soluzione. Diciamo che siamo in questa situazione un po’ di limbo“, prosegue il velocista italiano.
“Questa cosa mi avvilisce perché, nei giorni in cui sto bene e riesco a correre facendo tutto, vado molto forte. Sento che sto raccogliendo i frutti del lavoro svolto in inverno. Nelle gambe ho dei risultati molto importanti, anche migliori rispetto al 2024, però la continuità è quella che sta mancando. Sono più i giorni fermo senza allenamento che quelli in pista. Questo è il dispiacere più grande“, spiega il portacolori delle Fiamme Gialle.
Sul quarto posto nella 4×100 olimpica a Parigi 2024: “Sinceramente per me è un’occasione persa, perché non so nella mia vita quando potrà ricapitare una chance del genere. Spero tra 3 anni. Una squadra così competitiva però difficilmente la ritroveremo nei prossimi anni. Io me lo auguro, però mettere insieme un quartetto così forte diciamo che è molto complesso, venendo anche dalle Olimpiadi precedenti con l’oro ed il record italiano. Questa comunque è la benzina che ci alimenta per le prossime stagioni”.
Sulla programmazione dei prossimi mesi verso i Mondiali di Tokyo: “Spero di potermi allenare questa settimana per arrivare a Roma e fare la gara dello Sprint Festival. Sono iscritto e dovrei partecipare, a meno che il dolore non torni ancora più forte di prima. Provo a correre il 20 giugno. Se tutto dovesse andare per il verso giusto andremo a Madrid per la Coppa Europa e poi da lì valuteremo quali gare fare in previsione del Mondiale a settembre, passando ovviamente dai Campionati Italiani“.
“L’obiettivo principale è sicuramente la gara individuale dei Mondiali. Quello della staffetta è un obiettivo di squadra, confermarci ad alti livelli in questo contesto dove possiamo dire la nostra. Dallo scorso anno però ho preso consapevolezza che anch’io voglio partecipare a questi eventi a livello individuale. Parigi 2024 non l’ho centrata per qualche posizione nel ranking e questo mi ha fatto capire che con i meeting giusti posso ambire anch’io a qualificarmi”
Questo e molto altro nella video intervista integrale a Matteo Melluzzo, nell’ultima puntata di Sprint Zone.