Wladimir Belli: “Pellizzari nella squadra giusta, Ayuso ridimensionato. Vingegaard sarà un osso duro per Pogacar al Tour”
Wladimir Belli è stato uno dei volti più noti del ciclismo italiano degli anni ’90 e 2000. Professionista dal 1992 al 2007, Belli ha vestito le maglie di alcune delle squadre più importanti del panorama internazionale, distinguendosi soprattutto come scalatore tenace e affidabile uomo squadra. Con piazzamenti di rilievo al Giro d’Italia e al Tour de France, e una carriera costruita sulla costanza e sulla determinazione, Belli ha vissuto da protagonista un’epoca d’oro del ciclismo.
Oggi, a distanza di anni dal ritiro, continua a vivere il ciclismo da vicino, con l’entusiasmo e la competenza che lo contraddistinguono come voce tecnica di Eurosport.
Che idea ti sei fatto sulle prospettive future di Giulio Pellizzari?
“Le prospettive sono buone, Giulio da programma non doveva fare il Giro e invece si è rivelata una grande scelta. La squadra, la Red Bull Bora-Hansgrohe vuole far crescere Pellizzari con calma e quindi facendogli fare i giusti passi. Durante il Giro, avendo perso prima Hindley e poi Roglic, ha ottenuto un ottimo piazzamento in classifica generale, nonostante le prime settimane non abbia corso per curare la classifica ma in supporto al team”.
Che idea ti sei fatto invece su Tiberi?
“Per Tiberi quello di quest’anno dovrebbe essere l’anno della consacrazione, purtroppo la caduta di Nova Gorica ha influito molto sul Giro di Antonio, adesso è il momento di resettare il mese passato, continuare a lavorare duramente per dimostrare che può dire la sua nei Grandi Giri”.
In generale l’Italia ha raccolto un successo di tappa, la maglia azzurra, i giorni in Rosa di Ulissi, un quinto e un sesto posto al Giro: ti aspettavi qualcosa in più?
“Qualcosa in più dai corridori italiani mi sarei aspettato, una vittoria di tappa in più magari in volata con Moschetti sarebbe stato un buon risultato”.
Ayuso è uscito ridimensionato dal Giro d’Italia?
“Sì, soprattutto per essersi ritrovato un Del Toro fortissimo. Sicuramente non è stato il Giro d’Italia che si aspettava”.
Milan e Ganna al Tour de France: quali obiettivi pensi che possano prefiggersi?
“Milan alla Lidl-Trek ha tutto quello che gli serve per diventare tra i velocisti più forti al mondo e quindi mi aspetto almeno una vittoria di tappa al Tour dove ci sono i migliori velocisti, da Ganna mi aspetto delle buone cronometro, magari vincendone una. Filippo nelle tappe, essendo migliorato molto, potrebbe provare a centrare qualche buona fuga per provare a centrare una vittoria in quelle in linea”.
Secondo te Pogacar dominerà il Tour de France o questa volta Vingegaaed ed Evenepoel gli potranno dare filo da torcere?
“Secondo me Vingegaard si presenterà al Tour con una grande condizione e può essere un osso duro per Pogacar, con una squadra al pari della UAE Team Emirates di Pogacar”.
Ed Evenepoel invece?
“Quest’anno per lui deve essere l’anno decisivo, spero possa presentarsi al Tour in grande condizione per vederlo competere con i migliori e capire cosa sarà in grado di fare in ottica classifica generale”.
Pensi che la nuova Lega del Professionismo in Italia stia lavorando nella direzione giusta per attuare dei reali cambiamenti?
“Secondo me la Lega del Professionismo sta facendo un grande lavoro grazie a Roberto Pella. Quello che mi auguro è che si possa continuare ad attuare dei cambiamenti che possano giovare al nostro ciclismo”.