MotoGP, GP Aragon 2025. Marc Marquez deve “quagliare”, mentre a Bagnaia serve un’inversione a U
La MotoGP si prepara al Gran Premio d’Aragona, ottavo dei ventidue appuntamenti del Mondiale 2025. Il circuito di Alcañiz rappresenta una delle roccaforti di Marc Marquez, che vi ha vinto già sei volte. Peraltro, si tratta dell’autodromo in cui è arrivato il primo successo in sella a una Ducati, nell’estate 2024. Nove mesi orsono, l’aderenza era precaria a causa dell’asfalto appena rifatto, caratteristica che esaltò viepiù l’iberico.
El Trueno de Cervera arriva ad Aragon da leader del Mondiale con 24 punti di vantaggio sul fratello Alex e 72 su Francesco Bagnaia. Il trentaduenne catalano è il più forte, ma non primeggia in un GP da quasi due mesi, ovverosia da Lusail. Passi per la pazza gara di Le Mans, ma a Jerez de la Frontera ha sbagliato e a Silverstone ha sofferto. Per sua fortuna, il compagno di squadra non ne ha approfittato.
Anzi, Pecco sta decisamente peggio. Il ventottenne piemontese ha racimolato la miseria di 4 punti negli ultimi due weekend, perdendo pesantemente terreno in classifica generale. Guai a darlo per spacciato, la storia recente dovrebbe insegnare che i “ribaltoni” possono palesarsi all’improvviso, senza alcun prodromo. Però è proprio quello di cui ha bisogno il numero 63, una decisa svolta nella sua stagione, sinora sempre subordinata a quella del compañero de equipo.
Cionondimeno, questo cambio di rotta sta sempre più assumendo i contorni di un’inversione a U, perché il 2025 di Bagnaia sta prendendo una brutta china. Alcañiz rappresenterà una tappa letteralmente “in trasferta”, poiché Marquez correrà appunto in un luogo a lui storicamente amico. Marc deve però a sua volta quagliare, perché dare la sensazione di essere il più forte, lasciando tanti punti sul piatto, non è una dinamica particolarmente felice. Citofonare Fabio Quartararo e chiedere informazioni sul 2020 per approfondire il tema.
A proposito di Fabio Quartararo e di Yamaha, la delusione di Silverstone è ancora cocente. Gli ultimi due Gran Premi sono stati vinti da Honda e Aprilia, ma se guardiamo alla prestazione pura è proprio la Casa di Iwata quella a essersi avvicinata maggiormente a Ducati. El Diablo smania per tornare al successo (non primeggia dal giugno 2022) e se lo meriterebbe anche, così come il marchio giapponese, che ha lavorato alacremente per tornare al vertice.
Sullo sfondo c’è, sornione, l’altro Marquez. L’aritmetica dice che Alex è la principale alternativa al fratello Marc nella rincorsa al titolo. Sarà, ma resta un dato di fatto che l’hermano menor abbia battuto il primogenito solo 3 volte su 14 tra Sprint e GP. Un’altra dimostrazione di come il più anziano dei due debba concretizzare una superiorità sinora sfruttata solo in parte. La roccaforte di Alcañiz lo vedrà tornare sul gradino più alto del podio anche alla domenica?