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Roland Garros 2025: poker d’azzurri nel martedì parigino. Iniziano Djokovic e Gauff

Terza giornata, e anche ultima, di primi turni al Roland Garros 2025. Si completa il quadro dei match di debutto di tutti i giocatori nel secondo Slam dell’anno, tra scelte se vogliamo particolari dell’organizzazione e un quadro italiano che vede ancora quattro giocatori attesi al debutto. E, per uno di loro, ci sarà uno tra i palcoscenici più importanti.

Per il terzo giorno consecutivo, infatti, c’è un po’ d’Italia su uno dei due campi principali. Mattia Bellucci, però, ci finisce perché è l’avversario del britannico Jack Draper, numero 5 del mondo e tra i grandi protagonisti del 2025 sia sul veloce che, con la finale a Madrid e i quarti a Roma, anche sul mattone tritato. Di precedente ce n’è uno solo, dello scorso autunno in quel di Tokyo e vinto da Draper per 6-4 6-2. Chiaro, sul rosso il giocatore di Busto Arsizio può metterci un pizzico in più anche in tema di poca prevedibilità, ma la palla di Draper negli ultimi tempi pesa, eccome se pesa. All’atto pratico l’italiano è chiaramente sfavorito e servirà un miracolo di quelli che, sul Lenglen, ogni tanto accadono (e negli ultimi anni è accaduto abbastanza spesso).

C’è particolare attenzione anche per il confronto che vedrà Matteo Arnaldi sfidare Felix Auger-Aliassime. Il canadese, dopo un periodo sostanzialmente terribile, ha rimesso in moto qualcosa ad Amburgo raggiungendo la semifinale, mentre il sanremese sta andando a corrente (molto) alternata negli ultimi tempi. Bisogna vedere se la luce odierna sarà quella giusta, anche perché nell’ultima parte della giornata e su un campo, il 6, che potenzialmente può diventare infuocato, ci vuole un attimo per ricreare le sensazioni di un anno fa, quando Arnaldi s’arrampicò fino agli ottavi di finale. La speranza è di vedere il ligure con uno stimolo in più proprio per questo, senza dimenticare che Auger-Aliassime, a Parigi, è passato da lotte furiose (cinque set con Nadal nel 2022) a momenti meno gloriosi (2023 con l’immediata sconfitta contro Fognini, anche se Fabio giocò davvero bene quel giorno).

Di sicuro è estremamente interessante e particolare il contorno della sfida che designa l’avversario di uno tra Arnaldi e Auger-Aliassime. Questo perché, nelle condizioni anche solo di due o tre anni fa, se si fossero messi Flavio Cobolli e Marin Cilic l’uno di fronte all’altro non ci sarebbe stato alcun dubbio sul nome del favorito: il croato. Invece oggi la storia è molto diversa, nonché corroborata da un unico precedente. Il classe 2002 azzurro, infatti, quasi due anni fa a Umago sconfisse l’ex vincitore degli US Open, e lo fece con una gran prova da 6-4 6-3. Oltretutto Cilic è entrato in tabellone da lucky loser, dopo aver perso dal sudafricano Lloyd Harris, non un fulmine sul rosso: non un grande biglietto da visita. Conta, soprattutto, che Flavio arrivi da uno splendido ATP 500 conquistato ad Amburgo, e dunque abbia tutta la fiducia di questo mondo per poter regalare a sé stesso qualcosa di notevole. Per Cilic prima volta a Parigi dal 2022, quando raggiunse la semifinale. Anche se quello è rimasto il suo penultimo vero squillo.

Debutterà anche Francesco Passaro: l’umbro, ripetuto il terzo turno a Roma, si mette al cospetto dell’olandese Jesper de Jong, dal quale perse in un lottatissimo secondo turno delle qualificazioni al Challenger di Cagliari nel 2024. Il giocatore di Haarlem, proprio lo scorso anno, qui si rese protagonista di un approdo al secondo turno con tanto di set strappato a Carlos Alcaraz. Negli ultimi tempi si è fatto vedere nei Challenger e ha superato alcune qualificazioni maggiori, arrivando anche al terzo turno a Roma dove Jannik Sinner gli ha sbarrato la strada. Quanto a Passaro, bisogna vedere se sta bene dopo che, ai quarti in quel di Torino, si è dovuto ritirare nel primo set con il cinese Yunchaokete Bu. Il tutto dopo che già il perugino era stato bersagliato dai guai fisici per tutto il periodo pre-Foro Italico. In teoria questo sarebbe un confronto con un discreto equilibrio.

In campo maschile si segnalano due debutti di un certo livello. Uno è quello di Alexander Zverev, che affronta l’americano Learner Tien, e non è un confronto banale, perché lo scalpo del tedesco il californiano l’ha già ottenuto a inizio anno ad Acapulco. Ovviamente uno Slam è cosa diversa anche rispetto all’omologo junior (semifinale nel 2023 a Parigi), ma Zverev, avesse potuto scegliere, avrebbe di sicuro voluto del diverso. L’altro è quello di Novak Djokovic. Per il serbo, reduce dal titolo numero 100 ottenuto a Ginevra, situazione rara e per certi versi anche incredibile, perché è il primo confronto con l’americano Mackenzie McDonald nonostante questi abbia già 30 anni. Chiaramente è tutto legato alle ovvie diverse traiettorie agonistiche dei due, oltre ai 13 anni di differenza di frequentazione del circuito pro. Il match del giorno, potenzialmente, è però un altro: Hubert Hurkacz contro Joao Fonseca. Non si sa per quale motivo il match sia stato piazzato sul campo 7, con tutti i rischi del caso in termini di pubblico, ma tant’è. Sessione serale per Gael Monfils contro il boliviano Hugo Dellien: sarà l’ultima a Parigi?

In campo femminile (a proposito: sarebbe ora di non mettere sempre e solo i primi due match femminili sullo Chatrier), invece, doppio debutto per le big della parte bassa. Non dovrebbero esserci problemi per Coco Gauff contro l’australiana Olivia Gadecki e nemmeno per Jessica Pegula contro la rumena Anca Todoni. Due speranze, quelle USA, che sono alte anche perché quel lato di tabellone aiuta molto. A mettere i bastoni tra le ruote può essere la russa Mirra Andreeva, che ha forse un confronto leggermente più complicato (non di molto) con la spagnole Cristina Bucsa. Da tenere d’occhio la sfida tra la polacca Magdalena Frech e la tunisina Ons Jabeur sul Court Simonne Mathieu, mentre sul campo 6 ci sarà quasi un tuffo nel passato con Victoria Azarenka e Yanina Wickmayer: la belga ha appena annunciato che si ritirerà a Wimbledon.

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