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Leo Turrini: “Auguro ad Antonelli di non andare in Ferrari. Per la Rossa sono preoccupato anche per il 2026”

Leo Turrini, voce storica del motorsport e opinionista Sky, ha parlato a Focus, trasmissione che va in onda sul canale YouTube di OA Sport, a Frassinoro, durante il passaggio del Giro d’Italia 2025, condividendo la sua visione sul Mondiale di F1, a pochi giorni dal GP di Monaco, esprimendo preoccupazioni sulla Ferrari, elogiando Verstappen ed il talento emergente Oscar Piastri, ed offrendo una riflessione lucida ed appassionata sull’attuale stagione.

La deludente stagione della Ferrari: “Devo dirlo con molta franchezza: io sono innamorato della Ferrari, abito lì, vivo a due chilometri dalla fabbrica, dal circuito, è una stagione veramente difficile, molto molto deludente. Le aspettative erano clamorosamente diverse, anche perché non dimentichiamo che nel 2024 il Cavallino ha perso il Mondiale costruttori all’ultima gara, ha vinto cinque Gran Premi. Si pensava, anche con l’arrivo di Hamilton, che sarebbe stata un’annata molto positiva, ed invece dopo sette gare abbiamo all’attivo un podio sul gradino più basso, peraltro, quindi è un fallimento. Adesso c’è Montecarlo in questo fine settimana, dove un anno fa Leclerc ha vinto, Charles è nato lì, è casa sua, però io onestamente faccio molta fatica, considerato il valore della SF-25, ad essere ottimista, mi sono convinto che SF non sta per Scuderia Ferrari, sta per sembra ferma“.

Su Kimi Antonelli: “Io l’ho definito l’Harry Potter italiano, nel senso che è il nostro maghetto, secondo me ha tutto per diventare un campione, al tempo stesso bisogna essere consapevoli che ha soltanto 18 anni, è alla prima stagione con Mercedes. Io faccio spesso l’esempio di Max Verstappen: arrivò a debuttare in F1 ancora più giovane di Antonelli, ed ha trovato però in Red Bull un team che gli ha dato il tempo di sbagliare e di imparare sbagliando. Adesso Verstappen è pluricampione del mondo, quindi quasi nessuno più lo rammenta, ma nei suoi primi anni si vedeva che era un ragazzino straordinariamente dotato, ma appunto aveva ancora bisogno di apprendere. Ecco, se Mercedes e tutto l’ambiente della F1 avranno la stessa pazienza nei confronti di Kimi, io credo che da italiani ci divertiremo“.

Su Oscar Piastri e Lando Norris: “Piastri da un punto di vista proprio emozionale ricorda il mio amico Kimi Raikkonen nel senso che parla poco, ride meno, e non dà mai l’impressione di essere schiacciato dalla pressione. Ha già vinto quattro gare quest’anno, però bisogna capire, nel confronto con Verstappen intendo, quanto Pilastri sia in grado di infischiarsene di questa personalità dominante che ha l’olandese. Norris io l’ho ribattezzato Blando Norris, a me piace moltissimo, io penso che abbia un istinto per la velocità indiscutibile, ma l’ho trovato un po’ fragile psicologicamente. Con la McLaren che ha, aver vinto solo una gara su sette, mentre il suo compagno ne ha vinte quattro, è un campanello d’allarme. Adesso vediamo già a Montecarlo“.

Sulle voci che vorrebbero Max Verstappen verso l’Aston Martin: “Tutto il mercato piloti è bloccato in attesa di sapere cosa farà Max, perché se Verstappen sfrutta la clausola che gli consente di uscire dal contratto lunghissimo con Red Bull, allora cambiano tutti gli scenari. C’è chi dice che Verstappen sia tentato dal ramarro Aston Martin perché è andato Newey, perché dall’anno prossimo Aston Martin avrà in esclusiva il motore Honda, e lui le sue corse le ha vinte, le sta vincendo, con il motore Honda. C’è chi dice che Verstappen invece preferirebbe sistemarsi in Mercedes, perché Toto Wolff non ha mai nascosto di aver provato a ingaggiare l’olandese ripetutamente. Potrebbe però anche restare coi bibitari, se si muove allora si determina una situazione destinata a coinvolgere anche altri piloti, perché la Red Bull in quel caso dovrà cercare un sostituto. Insomma è tutto in divenire“.

A Montecarlo si corre nel fine settimana il GP di Monaco: “Per quanto riguarda invece l’immediatezza, nel Gran Premio di Montecarlo io penso che per quello che abbiamo visto finora, le Rosse fanno veramente una fatica tremenda, in particolare sul giro secco in qualifica. Il punto è che se a Montecarlo fai tipo Imola, che parti dalla sesta fila, dopo non riesci a recuperare come è accaduto a Imola. Non lo so, vediamo, è difficilissimo essere ottimisti. Leclerc ha anche detto a Imola che per noi in questo momento con le caratteristiche della macchina Monaco è, diciamo così, l’appuntamento peggiore sulla carta, però talvolta i miracoli accadono e quindi noi siamo qui che aspettiamo“.

Sulle possibilità di vedere Kimi Antonelli alla Ferrari: “Io ho raccontato questa storia, per la verità me l’ha raccontata suo padre, che a undici anni era stato preso alla Ferrari, era stato convocato a Maranello, aveva fatto i test al simulatore dell’Accademia, e poi ci fu qualcuno, chi comandava allora a Maranello, che disse, anche legittimamente, no, è troppo piccolo, non possiamo investire su un bambino di undici anni, e due mesi dopo arrivò Toto Wolff, con l’offerta della Mercedes. Io in questo momento, lo dico con la morte nel cuore, non auguro al nostro Harry Potter di Casalecchio sul Reno di venire a guidare la Ferrari, perché se ne pentirà amaramente. Poi nella vita mai dire mai. Per me sarebbe una tragedia insanabile se un figlio della terra dei motori, nato a 20 minuti di macchina da Maranello, vincesse il Mondiale di F1 guidando una Mercedes“.

Il nuovo regolamento che entrerà in vigore dal 2026: “Cambia tutto, perché è un regolamento che, almeno in teoria, privilegerà più i motori dell’aerodinamica, in più sarà la prima volta in cui i motori di F1, sempre ibridi come adesso, avranno però due caratteristiche: il 50% della potenza deve essere generata dall’elettrico, e le benzine usate per la componente termica dovranno essere ecosostenibili, quindi o carburanti sintetici o biocarburanti, per cui diventa anche estremamente importante la ricerca, il lavoro che viene fatto, quindi da questo punto di vista è una scommessa per tutti. Sappiamo che Honda torna con il ramarro stampato in prima persona, debutta Audi, che ha comprato la Sauber, con un suo motore, una sua power unit, e poi Mercedes, e poi Ferrari, Red Bull con un motore tutto suo, che si fanno in casa, ma con l’aiuto di Ford da Detroit per la componente elettrica. Da un punto di vista astratto è una sfida affascinante, da ferrarista sono molto preoccupato“.

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