Il tabellone di Jannik Sinner al Roland Garros 2025: i possibili avversari turno per turno
Nonostante tutto, la sequenza di Slam consecutivi giocati da Jannik Sinner continua ad aumentare: è dagli US Open 2019 che non ne salta uno, ed è ai nastri di partenza anche per il Roland Garros 2025. Sesta partecipazione per il numero 1 del mondo al più importante torneo su terra rossa del mondo, con la semifinale del 2024 quale risultato da voler migliorare.
Subito partenza a tinte francesi: al primo turno c’è Arthur Rinderknech, che ha affrontato tre volte in un’autentica era tennistica fa. Ci perse a Lione nel 2021, a livello di secondo turno, proprio nella settimana precedente Parigi, poi più tardi nell’anno si rifece ad Anversa e, ancora più avanti, a inizio 2022 nell’ora defunta ATP Cup. Quest’anno il nativo di Gassin, quasi 30 anni, ha superato in due sole occasioni le due partite vinte di fila.
A seguire, la doppia ipotesi ha un certo tipo di fascino. Minimo, va detto, se l’avversario fosse Terence Atmane, classe 2002 di Boulogne-sur-Mer, mai affrontato in carriera e che ha ricevuto una wild card per l’occasione. Massimo, invece, se dall’altra parte della rete ci fosse Richard Gasquet. Un Gasquet all’ultimo ballo, visto che da tempo ha annunciato che questo sarà il suo ultimo torneo. E anche un remake del secondo turno del 2024, vinto da Sinner in tre set. Basta immaginare la scena: lo Chatrier pieno per salutare uno dei giocatori più rappresentativi che la Francia abbia avuto negli ultimi 20 anni, o meglio nel dopo-Grosjean: tre semifinali Slam, numero 7 del mondo, un bronzo olimpico in doppio e il contributo alla Davis del 2017.
Al terzo turno chance di incontrare lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina e, così, avere quello che non è stato a Roma: il confronto tra due stili di gioco totalmente diversi, ma anche tra due persone di valore (basta vedere le tante iniziative che fanno capo a Davidovich Fokina soprattutto in tema di animali). Uno solo il confronto tra i due, quello celebre di Dubai 2022 con rimonta di Jannik. Alternativamente ci sono il ceco Jiri Lehecka, uno tra i più pericolosi fuori dalle teste di serie, l’australiano Jordan Thompson o un qualificato.
Agli ottavi i nomi sono sostanzialmente due, ma con distinguo differenti. Da una parte il russo Andrey Rublev, che viaggia sostanzialmente sull’altalena e che finora sul rosso ha combinato ben poco, mentre dall’altra c’è il francese Arthur Fils, che è un tipo di caso diverso perché negli Slam fino a questo momento non ha mai dimostrato lo stesso valore dei tornei 2 su 3 (mai oltre gli ottavi). I precedenti Sinner-Rublev dicono 6-3 e ultimi confronti lottati, quelli Sinner-Fils 1-0 alias semifinale di Montpellier 2023.
Capitolo quarti di finale: anche qui ci sono due possibili situazioni ben differenti come prime opzioni. C’è innanzitutto il numero 5 del mondo, il britannico Jack Draper, in grande forma e che terrà a battesimo Mattia Bellucci, atteso perciò da un compito tra i più complicati possibili. E poi c’è Alex de Minaur, anche se l’australiano deve vedersela con il serbo Laslo Djere, uno di quelli che sul rosso non lascia mai nulla da diversi anni quando in forma. Il tutto senza variabili impazzite stile il kazako Alexander Bublik o il vincente di un Hurkacz-Fonseca che vale tanto come primo turno. Precedenti Sinner-Draper: 1-1 (e l’ultimo è la semifinale degli US Open 2024 che assomigliava a una gara di sopravvivenza umana per due set), Sinner-de Minaur 10-0, il che si spiega praticamente da solo.
C’è poi la questione del lato di semifinale, la più attesa in assoluto. Ebbene, dal lato di Sinner sono capitati Alexander Zverev e Novak Djokovic. Dobbiamo essere chiari: di certezza sul tedesco non ce n’è nessuna, perché a ogni passo che sembra rimetterlo sulla buona strada ne arriva uno che non lo aiuta di certo. Il tabellone potrebbe aiutarlo, almeno fino al terzo turno con il canadese Felix Auger-Aliassime, poi ci sarebbe l’argentino Francisco Cerundolo. Soprattutto, però, c’è un altro problema: le lune di Zverev nei turni iniziali degli Slam. Dall’altra parte, Djokovic non poteva quasi chiedere di meglio: McDonald, la particolare follia di Moutet, poi Shapovalov che è sì redivivo, ma le cui occasioni mancate si conoscono, quindi un ottavo che solo in teoria è presidiato da Medvedev. Il punto è sempre lo stesso, e dipende da come sta il serbo.
Cosa rimane? L’altra parte del tabellone. Dove il tabellone di Carlos Alcaraz è buono, ma forse non così solare come in molti dichiarano, e dove Lorenzo Musetti ha una chiarissima opportunità per spingersi fino alla semifinale: di fatto l’avversario principale per lui arriva dalle parti del Nord e si chiama Holger Rune. Molto in breve: perché no?