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Pagelle Giro d’Italia 2025: Ayuso il migliore di giornata, Roglic bene a metà; Tiberi non impressiona, ma è sempre lì

PAGELLE GIRO D’ITALIA 2025 

Decima tappa, martedì 20 maggio

Daan Hoole, 9: è uno specialista delle prove contro il tempo e oggi si regala la soddisfazione più grande della carriera, nonché la seconda affermazione dopo il titolo olandese nel 2024.

Joshua Tarling, 5: era di gran lunga il miglior interprete delle cronometro presente in questa Corsa Rosa. A Tirana aveva vinto per una manciata di decimi su Roglic, oggi invece incassa una sonora ed inattesa sconfitta. La gestione dello sforzo si è rivelata deficitaria: ha perso tanto dopo una partenza a razzo.

Mattia Cattaneo, 7: si conferma un ottimo interprete delle cronometro e conclude in quarta posizione.

Edoardo Affini, 5,5: quinto a 24″ da Hoole. Oggettivamente ci si aspettava qualcosa in più dal campione d’Europa in carica.

Primoz Roglic, 6,5: è vero che ha guadagnato su tutti gli avversari, ma è anche partito quasi mezz’ora prima rispetto ad Ayuso, trovando delle condizioni climatiche migliori nella prima metà del percorso (stava solo iniziando a piovere e non diluviando come quando sono transitati lo spagnolo e Tiberi). Dunque bene, ma non benissimo. L’impressione è che avrebbe potuto guadagnare di più. Questo Giro d’Italia, ad ogni modo, si deciderà sulle Alpi. E’ lì che lo sloveno dovrà dimostrarsi superiore rispetto ad Ayuso. Ad oggi, non sembra esserlo.

Thymen Arensman, 7: l’olandese, quasi a fari spenti, disputa un’ottima cronometro, facendo meglio di 6″ rispetto ad Ayuso. In classifica è 10°, ma in passato ha già dimostrato di saper sfruttare delle fughe da lontano per risalire la china.

Juan Ayuso, 8: lo spagnolo, tra gli uomini di classifica e tenendo conto delle condizioni climatiche incontrate, è sembrato quello con la condizione di forma migliore. Negli ultimi chilometri ha però pagato la fatica, come era peraltro accaduto anche a Siena. Ad ogni modo, l’iberico ha ribadito chi è il vero capitano in casa UAE Emirates – XRG.

Simon Yates, 7,5: la grande sorpresa di giornata. Il britannico disputa una delle migliori cronometro della carriera, accusando appena 9″ da Ayuso e guadagnando 10″ su Tiberi. Va verso i 33 anni e ha già vinto una Vuelta, anche se nel lontano 2018. Di sicuro per il podio bisognerà fare i conti anche con lui.

Antonio Tiberi, 6,5: non impressiona mai, eppure è sempre lì. Punta tutto su regolarità e costanza di rendimento: il terzo posto in classifica, per il momento, gli dà ragione. L’italiano ha patito più di altri la pioggia battente trovata nel primo e nel terzo settore del tracciato. Il meglio lo ha dato nel tratto centrale, dove non pioveva. A questo punto del Giro si trova probabilmente dove avrebbe voluto essere. Anche sulle grandi montagne, dove non dispone di un cambio di ritmo esplosivo, dovrà puntare tutto sulla gestione delle energie.

Giulio Pellizzari, 6: c’è ancora da lavorare, eppure i progressi compiuti nelle prove contro il tempo sono evidenti. In Red Bull hanno capito che possono contare su un potenziale gioiello per le corse a tappe o il suo ruolo sarà sempre quello di gregario? Lo scopriremo già alla Vuelta.

Isaac Del Toro, 5,5: ci si aspettava qualcosa in più dall’enfant prodige messicano, che si è rivelato ancora piuttosto acerbo nelle cronometro, soprattutto nella posizione aerodinamica. Attenzione però a considerarlo fuori dai giochi. In fondo la maglia rosa è ancora in suo possesso e sulle grandi montagne ha le caratteristiche per andare a nozze. Certo, andrà verificata la tenuta sulle tre settimane: si tratta appena del secondo Grande Giro a cui prende parte dopo la Vuelta 2024.

Davide Piganzoli, 5: non ci siamo. Anche oggi tanta fatica per il giovane della Polti. L’obiettivo top10 in classifica generale, per il momento, è lontano.

Giulio Ciccone, 5: una prestazione in linea con il rendimento evidenziato in passato nelle prove contro il tempo. I miglioramenti auspicati non si sono visti. Adesso dovrà inventarsi qualcosa per rientrare in lizza per la top5.

Richard Carapaz, 5: parte bene, forse fin troppo, perché poi scoppia letteralmente nel finale e fa anche peggio di Ciccone di 4″.

Egan Bernal, 4,5: il peggiore tra gli uomini di classifica. Incassa 1’43” da Roglic, distacco viziato da una caduta nelle battute iniziali.

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