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La rivelazione Christian Bacico: “Ho capito l’importanza degli allenamenti. Ho ancora margini nei 100 e 200 dorso”

Il nuovo che avanza. Christian Bacico è indubbiamente uno dei profili di punta della nuova generazione del nuoto italiano. L’azzurro, classe 2006, è reduce da un periodo estremamente positivo, in cui ha partecipato ai Campionati Mondiali di vasca corta di Budapest, dove ha ottenuto la medaglia di bronzo nella staffetta 4 x100 mista, oltre che agli Assoluti di Riccione, in cui ha conquistato il primo posto nella specialità nei 50, nei 100 e nei 200 dorso. Primi risultati estremamente significativi della carriera Senior dell’atleta, il quale si è distinto anche in categoria Juniores, dove ha raccolto il terzo posto alla rassegna iridata di Netanya 2023 nei 100 e 200 dorso e l’argento nei 100 agli Europei di Belgrado, sempre nel 2023.

Il lombardo si è raccontato ai microfoni di Swim Zone, rubrica settimanale in onda sul canale YouTube di OA Sport a cura di Enrico Spada e Aglaia Pezzato, fornendo interessanti dettagli sul suo approccio alla gara e sul suo impatto con il mondo dei “grandi”.

In prima battuta, l’azzurro ha svelato le sue sensazioni sui Mondiali di Budapest: “Mi sono trovato molto bene ed ambientato. Le gare sono andate bene; come detto anche alla RAI, è stato tutto pieno di luce e colori. Ma avevo anche grande ansia addosso. Per me era qualcosa di nuovo, qualcosa che dovevo ancora esplorare”. Un upgrade merito anche di una Nazionale giovanile che si sta prendendo sempre più spazio: “Prendiamo spunto dai più grandi, loro sono il nostro esempio. Quando Thomas Ceccon ha vinto l’oro a Parigi ho fatto i salti di gioia. Noi ancora non ci siamo sfidati tante volte. Vincere agli Assoluti? È stato normale, sono i primi ori. Quella è stata la prima vittoria, poi sono arrivate le altre due“.

Grandi traguardi, anche se il margine di miglioramento è ancora significativo: “Con la gara perfetta c’è ancora del margine nel 100 e anche nei 200, nei 50 invece no. Anche se più 100 che 200. Il record di Thomas nei 200? Me lo aspettavo che potesse farlo, considerato il tempo segnato nei 100. C’è molta attenzione verso di noi, che siamo i più giovani. Marco Menchinelli ha detto che ci seguirà ancora di più. Credo che questa cosa stia funzionando”. 

Non è mancata poi una battuta verso i “big” della Nazionale: “Vedere i più grandi aiuta tantissimo, ma anche solo il sogno olimpico porta tanta motivazione. A Nicolò Martinenghi ruberei il carattere, è sempre gentile e bravo con tutti. Non gli ruberei la medaglia sua. Il mio riferimento in Nazionale? Direi i giovani, perché siamo tutti molto amici”.

Dedizione, talento e agonismo. Ma da dove nasce la vita sportiva di Christian?Vengo dalla provincia di Pavia, Santa Maria della Versa per la precisione. Durante il Covid la mia piscina ha chiuso. Mi sono quindi trasferito a Como in un collage e mi sono iscritto in un’altra piscina. I primi tempi con la mia allenatrice c’era un rapporto di odio, poi però agli Assoluti e ho tirato fuori il tempo. Da lì mi sono innamorato. Stiamo parlando Verika Scorza. I primi tempi partivano anche i diti medi. Il motivo?  Facevo dei lavori corti, non erano abbastanza. Quando sono arrivato mi ha messo in programma dei lavori aerobici, la soglia… Io li odiavo a quei tempi, così tanto da mandarla a quel Paese. La mia famiglia mi supporta sempre, porto sempre le medaglie le case. A Budapest non sono venuti, non ce l’hanno fatta. Ho un fratello più grande, anche lui mio supporter. Ha nuotato anche lui a livello regionale, faceva rana. Siamo andati ad allenarci lo stesso giorno, lui però è più alto di me. Un giorno l’hanno preso in agonistica. Colpiti dal suo carattere, hanno chiamato anche a me”. 

Bacico ha poi parlato delle sue gare recenti: “Io sono sempre stato dorsista, mi piace anche delfino, ci gareggio normalmente, su 50 e 100. Il passaggio del 100 non è veloce: la mia strategia sui 100 è quella di tenermi un pochino per il ritorno. Nel 200 sono andato con una filosofia diversa: prima andavo con uno scherma differente, l’1-4-3-2. Volevo quindi partire piano, tenermi in quanto consapevole della mia velocità, in modo da chiudere bene. In questi Campionati era importante guadagnare un determinato tempo, ma anche vincere il primo oro gli assoluti era un mio desiderio. Nel 100 mi sarebbe piaciuto un altro tempo, anche guardando a Singapore. Ho fatto quello per la staffetta. Mi aspettavo di poter fare di più, ho fatto errori. Il giorno prima la finale del 100 l’ho nuotata male nei primi 25 m, potevo gestirla meglio a livello mentale. Dopo sono stato con una mente più libera, meno rigido e senza ansie”. 

L’atleta ha quindi concluso:“ Alla mia partenza? Mi assegno come voto un 8 perché l’ho migliorata tanto quest’anno. Alla fase subacquea invece dò 7 e mezzo, perché si può fare molto meglio, così anche alla virata. Da qui ad ottobre sarei contento se raggiungessi i miei obiettivi, ovvero cronometrici e di risultato perché voglio partecipare ai Mondiali di Singapore. Prospettiva di tempo? Non lo voglio dire. Dico solo un 2… L’anno scorso ci ho provato con tutte le mie forze, ma è andata così. Da lì ho detto: mai più saltare allenamenti, mi sono voluto tuffare in questo mondo. Dopo ogni sconfitta c’è una grande ripartenza. Adesso è iniziato il mio quadriennio”. 

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