Pagelle Giro d’Italia 2025: la svolta per Zambanini? Tiberi poco brillante, Roglic sagace
PAGELLE GIRO D’ITALIA 2025
Quinta tappa, mercoledì 14 maggio
Mads Pedersen, 10: primo, settimo, primo, quarto, primo. Questi i piazzamenti del danese nelle prime cinque tappe del Giro d’Italia. Inutile dire che la maglia ciclamino è ormai in cassaforte. Oggi ha fatto tanta fatica sullo strappo conclusivo con punta massima al 10%, ma ha stretto i denti e, nonostante l’acido lattico, è riuscito nuovamente a fare la differenza. Sembrava una Corsa Rosa con non così tante occasioni a disposizione per i velocisti. Pedersen, tuttavia, è uno sprinter atipico, perché stiamo parlando di un grandissimo uomo da Classiche, che vanta nel suo palmares un Mondiale e tre Gand-Wevelgem. Per questo il numero di successi parziali potrebbe continuare a salire nelle prossime settimane.
Edoardo Zambanini, 9: un secondo posto oggettivamente inatteso. Il 24enne italiano non era tra i papabili vincitori odierni, e nemmeno tra gli outsider. Sinora nella sua carriera è stato un uomo squadra, con qualche piazzamento di qualità e ancora nessuna affermazione da professionista. Sugli strappi brevi tiene molto bene ed oggi ci ha dimostrato che sa essere anche molto veloce. L’identikit per diventare un uomo da corse di un giorno. Adesso lo scatto dovrà avvenire nella testa.
Thomas Pidcock, 7,5: finalmente il britannico si fa vedere in questo Giro d’Italia e conquista un terzo posto che lascia presagire una condizione di forma in crescita. Attendiamocelo baldanzoso nella tappa degli sterrati.
Orluis Aular, 7: altro piazzamento per il venezuelano, ormai tra i protagonisti costanti di questa Corsa Rosa. È veloce, ma al momento non abbastanza per vincere una tappa.
Filippo Fiorelli, 6,5: un quinto posto di peso e che dà morale ad una squadra Professional come la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè.
Damiano Caruso, 7: il vecchio leone oggi ‘non sentiva la catena’, come si dice in gergo. Veramente brillantissimo il siciliano, sempre nelle prime posizioni. Ha provato persino la ‘fagianata’ nel finale, non riuscendo però a sorprendere il gruppo. In caso di necessità, potrebbe anche pensare ad una buona posizione di classifica.
Antonio Tiberi, 5,5: alla fine non ha perso secondi, ed è quello che conta. Però il ciociaro oggi non ha convinto: forse non ha vissuto una giornata brillante, può capitare in una corsa a tappe di tre settimane. Prima aveva perso qualche metro dopo il GPM di quarta categoria di Montescaglioso, rientrando in discesa grazie al supporto di Pello Bilbao. Poi si è mantenuto sempre piuttosto indietro in gruppo, con Damiano Caruso che in un paio di circostanze ha dovuto aspettarlo.
Primoz Roglic, 6: ad un certo punto, dopo essere stato pilotato da Giovanni Aleotti, si è ritrovato davanti a tutti proprio nel tratto decisivo dell’arrivo, dove la pendenza toccava il 10%. Da corridore esperto qual è, ha considerato con grande sagacia tattica che non era ancora quello il momento per aprire il gas. Le energie torneranno utili molto più avanti.