Alessandro Sibilio: “I 300 hs spettacolari, ma spero non snaturino il giro di pista. Sto trovando continuità dopo gli infortuni”
Alessandro Sibilio ha vissuto un anno passato di alti (argento europeo) e bassi (mancata finale olimpica). Il campano è stato ospite dell’ultima puntata di Sprint Zone, il programma condotto da Ferdinando Savarese sul canale YouTube di OA Sport. Il napoletano si è raccontato tra la stagione attuale e quella passata, con uno sguardo anche a Los Angeles 2028.
Il debutto stagionale a Napoli con 45’’82 sui 400 piani che non faceva da due anni: “Era buono iniziare provando a ritrovare le sensazioni di un 400 piano, cercando di rompere il ghiaccio con una specialità più facile da correre da solo rispetto agli ostacoli. Le sensazioni sono state veramente ottime, sono molto contento del tempo, anche se ovviamente sono lontano dalla condizione ottimale visto che la stagione finirà poi tardi, ma questa è sicuramente una rampa di lancio per le gare con gli ostacoli che affronterò nei vari meeting internazionali”.
L’esordio stagionale nei 400 ostacoli: “Abbiamo deciso di debuttare in Diamond League a Doha. Ci aspettano due settimane in cui affineremo il lavoro con gli ostacoli. So di essere abbastanza in condizione e voglio gareggiare molto di più dopo che ho corso pochissimo l’anno scorso. Il primo obiettivo è la Coppa Europa di giugno”.
La delusione per la mancata finale alle Olimpiadi dopo un anno complicato per i tanti problemi fisici: “L’anno scorso è stato veramente frastagliato con tanti piccoli infortuni che non mi hanno mai dato la continuità. Sono arrivato bene in condizione a Roma dopo essere riuscito a lavorare con continuità per un mese. A Parigi sono arrivato scarico fisicamente e anche mentalmente dopo i tanti infortuni che non mi hanno permesso di allenarmi con continuità tutto l’anno e a quel punto era difficile competere con i migliori. Anche quest’anno ho dovuto affrontare una piccola operazione al ginocchio che mi ha portato a stare fermo tre settimane, ma finalmente negli ultimi mesi sono riuscito a trovare continuità e stiamo lavorando bene”.
Sul percorso verso Los Angeles 2028: “Sono uno che ormai pensa di giorno in giorno da due anni a questa parte. Se si vuole pensare in lungo verso Los Angeles 2028, credo che la preparazione di un’Olimpiade non sia solo un anno, ma quattro anni di crescita, in cui impari tutto quello che c’è nel tuo corpo. L’importante è pensare anno dopo anno, creando un lungo percorso che porti a Los Angeles, dove avrò 29 anni e spero di essere maturo e giocarmi tutte le mie carte e soprattutto con il benessere fisico”.
Il livello mondiale dei 400 ostacoli: “Nei 400 ostacoli si è alzato notevolmente il livello medio. I limiti per i Mondiali negli ultimi anni si sono abbassati anche di un secondo. Bisogna essere sempre al passo per non perdere le posizioni davanti”.
La novità dei 300 ostacoli: “Credo siano stati introdotti anche per avere un po’ più di spettacolo a livello cronometrico. Infatti Warholm ha battuto subito il suo record del mondo nella prima tappa di Diamond League e sicuramente c’è stato più spettacolo e visibilità nel vedere una gara di 400 ostacoli, che resta una specialità storica e sarebbe folle per eliminarla per una specialità più breve. Io potrei farli, sarebbe divertente, ma sarebbe solo una gara di preparazione in vista dei 400. Come spettacolo va bene per far appassionare più persone, ma snaturare il giro di pista con gli ostacoli sarebbe folle”.
Le aspettative per questa stagione: “Un pronostico sulla mia stagione credo sia difficile farlo. L’importante è mantenere la continuità e così posso avvicinare dei tempi importanti. Devo mantenere questi ritmi e cercare di arrivare a settembre con tante gare sulle gambe per poi attaccare delle barriere importanti”.