F1, Vanzini: “La McLaren ha trovato uno stratagemma. Se non ce la fa Vasseur con la Ferrari, non ce la fa nessuno”
Ancora poche ore e prenderà il via ufficialmente l’attesissimo fine settimana del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna, settimo appuntamento del Mondiale di Formula Uno 2025. Sullo splendido tracciato di Imola vivremo un weekend di capitale importanza per l’intera stagione. Tutti si presentano all’evento con spunti di interesse importanti. Non mancherà, ovviamente, una lente di ingrandimento notevole sulla Ferrari. La scuderia “di casa” deve dare un segnale importante per provare a svoltare un momento complicato. Arriveranno aggiornamenti corposi sulla SF-25 con la speranza che possano invertire il trend iniziale. Momento ideale per analizzare la situazione del team di Maranello e di tutto il Circus, con Carlo Vanzini, “voce” della Formula Uno di Sky.
Carlo, le rosse sbarcano a Imola con la chiara intenzione di mettersi alle spalle le prime sei uscite stagionali. Arriveranno anche i primi aggiornamenti. Cosa ti aspetti dalla scuderia di Maranello?
“Sembra che in casa Ferrari manchi solo di spingere il tasto di accensione di questa monoposto per trovare le performance attese. Quantomeno è quello che dicono. Certo è che siamo giunti al momento della verità. Per ora dal punto di vista tecnico la situazione è imbarazzante. L’aspetto più preoccupante, come si vede da tempo, è che i piloti dicono una cosa, mentre il team principal Frederic Vasseur ne dice un’altra. Probabilmente vuole mantenere alto il livello di ottimismo, ma il dover capire il reale potenziale è preoccupante. Ora in pista arriveranno diverse novità, ma sarà fondamentale capire se i miglioramenti saranno effettivi e se permetteranno di avvicinarsi alle McLaren, perchè superarle non sarà possibile. Leggo tanto ottimismo ma penso che i tifosi Ferrari potrebbero firmare per un pilota a podio a Imola. Chiariamo una cosa, però. Fare bene in riva al Santerno non dev’essere un punto di arrivo per il team di Maranello. Altrimenti assomiglierebbe alla squadra di calcio che vince un derby e si accontenta per tutto l’anno. Dev’essere un punto di partenza”.
Le novità tecniche cosa potranno dare alla rossa?
“La speranza è portare la vettura nella giusta finestra di utilizzo che, per il momento, si è vista solamente nella Sprint Race di Shanghai (dove vinse Lewis Hamilton, ndr). La situazione però è complessa, anche perchè all’orizzonte hai il cambio di regolamento del 2026. Quindi devi cercare di migliorare la monoposto attuale tenendo anche a mente che devi capire la direzione da prendere in ottica futura. Di sicuro ci sono tante cose da sistemare, in primis il sistema di progettazione. La Ferrari non vince un titolo dal 2008 (Mondiale costruttori, ndr) e questo gruppo di persone che sta progettando le vetture non riesce a creare qualcosa di davvero competitivo da troppo tempo. Negli anni abbiamo visto domini Red Bull, Mercedes, ora McLaren. Ferrari mai, e non si può spiegare”.
A questo punto anche la figura di Frederic Vasseur inizia a farsi meno granitica di qualche tempo fa?
“Mettiamola così, se non riesce lui a far girare al meglio questa Ferrari, non ce la fa nessuno. Per com’è la scuderia in questo momento, può farcela solamente lui”.
Chi, invece, sta girando al massimo, e non da oggi, è la McLaren.
“Voglio citare George Russell. L’inglese ha detto che, se non saranno fermati dalla Federazione, non potranno essere superati dagli sviluppi delle altre vetture. Al momento come dargli torto? Hanno un vantaggio tecnico davvero clamoroso. Quello che esce dai vari briefing delle scuderie rivali è che il team di Woking avrebbe trovato uno stratagemma notevole. Si parla, infatti, di sostanze termo-assorbenti che darebbero modo alle gomme di non perdere mai la giusta temperatura. Al netto di questo e delle famigerate ali flessibili, la MCL39 è un vero gioiello. Non hanno un carico aerodinamico clamorosamente superiore agli altri, ma sanno far filare la vettura al massimo in ogni condizione, lay-out, asfalto e temperatura. Penso che abbiano in mano i due titoli e solo perchè Lando Norris c’ha messo un po’ del suo, i risultati non sono ancora più schiaccianti rispetto ai rivali”.
Lo strapotere delle monoposto color papaya potrebbe venire minato dalla tanto attesa Direttiva tecnica sulle ali flessibili che entrerà in funzione al Montmelò?
“Tutti quelli che non si chiamano McLaren stanno aspettando quel momento con trepidazione ma, con molta probabilità, le cose cambieranno in maniera ridotta. Magari Lando Norris e Oscar Piastri perderanno qualcosa, ma non così tanto da vedere riscritti i valori in campo”.
L’unico che sta provando in ogni modo ad opporsi al duo McLaren è Max Verstappen. Un pilota che sembra ancor più forte quando non ha una macchina dominante.
“Sono quasi contento che non abbia più una monoposto schiacciasassi come accaduto negli anni scorsi. Nel 2023 abbiamo raccontato il suo titolo e gli abbiamo dato tutti gli onori del caso, ma vincere sempre con 20-30 secondi di vantaggio su tutti non rendeva merito al suo talento. Come dissi all’epoca, era il campione del mondo più forte ma allo stesso tempo inutile, di sempre. Proprio per questo motivo, dato che aveva una RB19 stellare. Ora invece lo vediamo lottare in ogni occasione al suo massimo. Lo vediamo esultare come un pazzo per una pole position o per la clamorosa vittoria di Suzuka. Oppure, come dimenticare Miami? Nonostante una vettura inferiore ha venduto cara la pelle anche se sapeva che le McLaren lo avrebbero passato. Inutile girarci attorno. Nelle piste dove si può sorpassare non ci si può opporre al duo papaya. A Imola, invece, pista stretta e tortuosa, tutto potrebbe cambiare. Proprio per quello Max farà di tutto per centrare la pole position, poi si vedrà”.
A poca distanza in classifica da “Super Max” troviamo George Russell. Un pilota forse un po’ troppo sottovalutato?
“Effettivamente sì. Quest’anno poi sembra salito ulteriormente di livello, sfoggiando velocità e continuità. L’avevamo già visto a sprazzi nelle passate annate. Come un anno fa a Spa, quando aveva gestito macchina e gomme in maniera impeccabile. Peccato solo per la squalifica post-gara. Forse gli manca il non essere troppo appariscente. Non avere l’istinto di un Charles Leclerc che, a mio parere, è il secondo miglior pilota dopo Verstappen. Russell non ci ha ancora regalato grandi duelli per le vittorie con i migliori, quando ce li farà vedere con regolarità cambieremo anche la sua visione”.
Spostandoci di qualche metro nel box Mercedes, come si può giudicare l’inizio di stagione del “nostro” Andrea Kimi Antonelli?
“Molti non si aspettavano un suo inizio così. Forse lui in primis. Probabilmente non si poteva immaginare di poter mettere le mani su una pole position in poco tempo come ha fatto lui nella Sprint Qualifying di Miami. Davvero un avvio eccellente. Penso che stia sfruttando il fatto di essere consapevole di essere a ‘scuola’. Mi spiego: lui sta lottando e correndo al massimo, ovviamente, ma sa che tutto quello che sta facendo lo sta facendo per imparare. Se prova qualcosa lo fa per apprendere ulteriormente in vista del futuro. Spesso ci riesce. Su altre cose magari dovrà ancora crescere, ma il talento non discute. Lo vediamo spesso ai livelli di Russell, uno che pochi mesi fa ha messo in riga un 7 volte iridato come Lewis Hamilton, e come dico sempre, se uno come Toto Wolff ha creduto ciecamente in lui senza farlo transitare prima dalla Williams, significa che sapeva benissimo chi stava mettendo sulla Mercedes”.
Siamo ai nastri di partenza della settima gara del campionato. Ne mancano 17. Giocandosi il proverbiale euro, chi vincerà il Mondiale 2025?
“Tutti al momento direbbero Oscar Piastri, io invece scommetto ancora Lando Norris. Mi sono sempre piaciuti gli ‘underdog’, quelli che partono indietro e da sfavoriti. Secondo me Lando ha talento a sufficienza per aggiudicarsi il successo finale ma, sin da Imola, dovrà obbligatoriamente dare una risposta al compagno di squadra. Deve fare pole position e vittoria, senza mezzi termini. Se uscisse sconfitto anche dalla pista romagnola si farebbe durissima per lui. Sa perfettamente che l’australiano è forte e solido. Sta facendo qualcosa di eccezionale, ma penso che Lando possa ancora indirizzare la stagione verso di sé”.
Come detto, 17 gare al termine. Chi ci sorprenderà in questa parte conclusiva di stagione?
“Io dico proprio Andrea Kimi Antonelli. Penso che inizierà a farci vedere davvero cose che ci lasceranno a bocca aperta. Il talento lo stiamo iniziando a vedere e credo che lo ribadirà gara dopo gara. Un pilota incredibile. Ha una maturità che ci fa dimenticare che abbia solo 18 anni. Sembra uno che vive in questo mondo già da 5-6 anni. Lo guardi in faccia e sembra un ragazzino, il classico fidanzato che tutti i genitori sognerebbero per le proprie figlie e, invece, è un protagonista della Formula Uno già ora”.
Chi, invece, ci deluderà in questo finale di 2025?
“Temo Lewis Hamilton. Se la macchina proseguirà in questo modo ho il netto timore che Sir Lewis possa davvero faticare nelle prossime 17 gare. Se, invece, la SF-25 riuscisse a svoltare, potrebbe tornare su livelli più consoni. L’aver scelto di andare in ‘casa’ di Charles Leclerc, forse, non è stata una mossa azzeccatissima, per quanto stiamo vedendo sino ad ora”.