Tiberi non convince nella cronometro di Tirana. Approccio prudente, ma il distacco è importante
Non è stata una cronometro individuale esaltante, tralasciando il quarto posto del campione d’Europa Edoardo Affini, in casa Italia nella seconda tappa del Giro in quel di Tirana. Il Bel Paese poteva aspettarsi di più dai suoi uomini, in particolare da Antonio Tiberi, la carta azzurra più importante in chiave classifica generale.
Il laziale è stato campione del mondo junior della specialità e sicuramente basava tanto della sua Corsa Rosa sulle prove contro il tempo per ridurre il gap dagli scalatori puri. Oggi invece, sui 13,3 chilometri albanesi, è andato leggermente in difficoltà: solo diciottesima piazza a 26” da Joshua Tarling, vincitore di tappa.
Il capitano della Bahrain-Victorious ha dichiarato ai microfoni Rai: “Ho preso qualche secondino, però le sensazioni sono state buone. Era una cronometro molto esplosiva, molto tecnica. Mi sono detto comunque alla partenza che siamo alla seconda tappa in una cronometro di 14 chilometri e che non c’era bisogno di prendersi rischi”.
Una scelta tattica dunque quella del classe 2001 che in ogni caso non ha convinto a pieno. 25” di ritardo da Primoz Roglic, 9” persi da Juan Ayuso: distacchi importanti sui 13 chilometri. Da sottolineare però che siamo solo all’inizio ed il Giro è lunghissimo: ci saranno tantissime opportunità per cambiare le carte in tavola e ribaltare gli equilibri. Magari l’approccio prudente all’inizio può significare crescita nell’ultima settimana, quella fondamentale nella quale ci saranno tutte le grandi montagne.