Boxe: Canelo batte Scull, non convince, ma è campione unificato dei supermedi
Continua il rapporto non proprio idilliaco tra Canelo Alvarez e il KO. Vero, il messicano batte William Scull per verdetto unanime. Vero, è il nuovo Campione del Mondo unificato dei pesi supermedi. Vero è anche, però, che a mandare definitivamente al tappeto il cubano non ci riesce. La vera notizia arriva alla fine: il 12 settembre, a Las Vegas, ci sarà Canelo-Crawford.
Si comincia e, molto semplicemente, Canelo parte piano. Anche troppo, visto che Scull tende a colpire di più durante le fasi iniziali, andando avanti col jab dove può. In effetti, il messicano ci mette un po’ prima di prendere le misure al cubano, ma anche quando lo fa non è che senta la particolare urgenza di accelerare i ritmi, fatto che al pubblico presente all’alba in quel di Riad non piace granché.
Canelo blocca la maggior parte dei tentativi di Scull, che mostra comunque di avere una certa capacità di fare affidamento sul fatto che i propri colpi li può portare anche da più lontano. Rimane il fatto che il messicano riesce a effettuare una decina di pugni a round, molti meno del suo avversario, che gli resta sostanzialmente attaccato nelle preferenze almeno fino alla sesta o settima ripresa. Proprio nella sesta si vede qualcosa: un bel destro di Scull con Canelo che cerca di mirare al corpo.
Dopo sette riprese, viene fatto capire al pubblico che la questione riguarda molto i già citati pugni: 169 di Scull, 72 di Canelo. A bersaglio, però, arrivano all’incirca gli stessi. Il risultato è che di azione ce n’è relativamente poca, con l’unica questione che riguarda i pugni al corpo: in questi il messicano surclassa nettamente il cubano, ed è poi ciò che va a fare la differenza, assieme a quello che l’arbitro dice a Scull a inizio nona ripresa, cioè di smettere di correre qui e là e iniziare a combattere. Canelo, dal canto suo, sostanzialmente gestisce fino alla fine e i cartellini gli danno ragione: 115-113, 116-112 e 119-109.