Ludovico Fossali: “L’arrampicata si sta evolvendo in Italia. Ho imparato dai miei errori”
Nuovo appuntamento con il Focus di OA Sport questa volta al Fantini Club, l’ospite è Ludovico Fossali, campione del mondo di arrampicata nella specialità dello speed nel 2019. L’azzurro è stato protagonista alle Olimpiadi di Tokyo 2021, mentre non è riuscito a qualificarsi a Parigi 2024.
Le sue parole: “Si sta evolvendo il mondo dell’arrampicata, è in evoluzione e si vede dal numero di palestre che stanno crescendo in Italia. La notizia arrivata qualche settimana fa è che a Los Angeles 2028 ci saranno tre discipline che assegneranno le medaglie olimpiche, a differenza di ciò che è successo a Tokyo o Parigi”. E ancora: “Nel futuro speriamo che il numero dei posti aumenti, magari assegnando un titolo in più”.
Sull’arrampicata: “È uno sport che esiste da tantissimo tempo ma che è diventato più professionistico negli ultimi anni, consentendoci di entrare alle Olimpiadi. La cosa che attira di più il pubblico è il fatto di poterlo fare sia indoor che outdoor, un grande vantaggio che non tutti gli sport possono avere”.
Sugli allenamenti: “Ci sono allenamenti specifici che ci allenano alla gara, con un po’ più di tensione per prove e qualifiche e poi gara. Una routine più preparata”.
I tanti sacrifici per lo sport: “Sicuramente avendo fatto le scuole con molti amici ho visto che loro hanno avuto magari per fare altre cose. Siamo più obbligati a privarci delle varie serate in discoteca. A me piace allenarmi, piace fare fatica. Vado in palestra e se esco esco felice. Sarebbe stato divertente fare qualche serata, però avevo un obiettivo in mente e l’ho portato a termine”.
Qualche piccolo rimpianto: “L’assenza a Parigi è stato un peccato perché ero in forma e l’ho dimostrato dopo le qualifiche purtroppo. Alcune cose avrei voluto farle meglio. È dagli errori che impariamo”.
Per il futuro: “Abbiamo tante opzioni a nostra disposizione facendo parte del Gruppo Sportivo dell’Esercito, magari come tecnici. Sto cercando di prendere una laurea in Scienze Motorie. Vediamo cosa ci propone il futuro, per adesso siamo focalizzati su questi quattro anni”.