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Tennis, Marc Lopez: “Il sorriso di Jasmine mi ha catturato. Se il doppio la danneggiasse, le direi di smettere”

Marc Lopez è diventato da qualche settimana il nuovo allenatore di Jasmine Paolini. Dopo aver chiuso il percorso con Renzo Furlan, la tennista toscana ha scelto l’allenatore spagnolo, ex coach di Rafa Nadal. In un’intervista al portale spagnolo Puntodebreak, lo stesso Lopez ha parlato a lungo della scelta di cominciare questo percorso con Jasmine e delle prospettive che l’azzurra può avere nel corso di questa stagione.

Il primo incontro con Jasmine e la prima volta da allenatore di una tennista: “L’ho conosciuta a Barcellona il 7 aprile. L’anno scorso Rafa ha deciso di ritirarsi e ho ricevuto alcune offerte, ma all’epoca volevo rimanere a casa per qualche mese. giorno il manager di Jasmine mi ha contattato e mi ha fatto capire che l’idea di cominciare il percorso insieme veniva proprio da Jasmine, che ha apprezzato la mia carriera da giocatore e ovviamente il mio percorso con Rafa. Il nostro primo torneo insieme è stato Stoccarda e le cose sono andate molto bene. Per me è un circuito nuovo, la mia prima esperienza con una giocatrice, ho solo parole di ringraziamento per aver pensato a me. Essendo sempre stato legato al circuito maschile, il fatto che una giocatrice WTA pensi a te è lusinghiero. Sono felice di portare la mia esperienza in questo mondo ad una giocatrice come Jasmine. Spagna e Italia sono molto vicine, siamo come fratelli”.

I motivi per cui Lopez è stato spinto ad accettare questo nuovo incarico: “Ci sono stati diversi fattori. La gente penserà che sono motivato dal progetto solo perché lei è la numero 6 del mondo, ha vinto la medaglia d’oro ed è stata finalista a Wimbledon e al Roland Garros. Quello che ho apprezzato è stata soprattutto la sensazione che mi ha dato senza conoscerla, una persona allegra, seria quando deve esserlo, ma sempre sorridente. Nella mia carriera ho sempre cercato di avere il sorriso sul volto, ancora di più in campo, anche se non è sempre facile con la concorrenza. Questa simpatia, unita ai suoi successi sportivi, alla fine mi ha convinto. Inoltre non vedevo l’ora di provare con una giocatrice, visto che finora ero stato solo nel circuito maschile”. 

Un progetto ancora all’inizio ed in fase di crescita: “Jasmine è stata con Renzo Furlan per quasi dieci anni, immaginate che rapporto devono aver avuto in questo periodo e tutto quello che hanno raggiunto. Sto cercando di aiutarla, di renderla felice, voglio darle le cose di cui ha bisogno in questo momento della sua vita. Vedo che qualsiasi cosa io dica lei mi ascolta e cerca di applicarla. Sto anche imparando a capire quando e come dirle queste cose. Non vengo a cambiare il suo gioco o a fare una rivoluzione. Ha la capacità di giocare in modo un po’ diverso, non sempre così diretto e, a poco a poco, inserimento qualcosa che possa essere positivo per lei”

Su che tipo di giocatrice è Paolini: “Jasmine è una giocatrice molto intelligente, ha una velocità di palla incredibile sia di dritto che di rovescio. È vero che il servizio è un fattore e che, essendo top10, forse è uno dei peggiori servizi, ma nel circuito femminile non è così importante questo colpo. S fanno molti break. Non c’è nulla di speciale da cambiare, è una giocatrice che ha 29 anni ed è in Top-10. Il mio desiderio è quello di metterle a disposizione tutta la mia esperienza nel circuito maschile. Vedo che ha delle cose da migliorare, quindi lavoriamo per migliorarle in modo che possa rimanere tra le migliori al mondo”.

Quella attuale è una stagione difficile dopo tutti i traguardi raggiunti in quella passata: “Le ho chiesto come si sentisse dopo un’annata così positiva. Mi ha risposto che non ci pensava più di tanto e che il suo obiettivo è quello di competere al massimo in ogni torneo e di lottare per tutti i punti. I punti dell’anno scorso servono solo per essere testa di serie per i tornei dell’anno successivo. La realtà è che quando si inizia una stagione tutti partono da zero, questa è l’idea che cerco di trasmettergli, di concentrarsi solo su ogni torneo che gioca. L’importante è vincere le partite. Al momento è al 16° posto nella Race, a Stoccarda è arrivata in semifinale, quindi le cose stanno andando bene”.

Sul continuo impegno tra singolare e doppio: “Se vedo che il doppio può danneggiare la sua carriera individuale, forse le proporrei di smettere. È il mio lavoro, il mio dovere è dirle cosa è meglio per lei. Al momento, da quello che mi dice, so che ama giocare in doppio, dice che la aiuta e la rende felice. Sara Errani è la sua migliore amica, ogni volta che giocano le vedo sorridere e questa è la cosa più importante. In questo momento è Top-10 in singolare e in doppio, non è una cosa normale, ma vedo che è felice e le piace. La sua intenzione è quella di giocare il doppio in tutti i tornei. 

Dopo Stoccarda c’è stato un passo falso a Madrid contro Sakkari: “Abbiamo passato qualche giorno ad allenarci e ad adattarci all’altitudine di Madrid, ma proprio il giorno in cui ha giocato il primo turno si è svegliata con un virus intestinale, una sensazione molto brutta allo stomaco. Nonostante ciò ha disputato un buon match. Nel pomeriggio ha avuto la febbre e questo ha complicato tutto. Il giorno dopo è stata curata con alcuni farmaci ed è riuscita a superare la partita di doppio, ma non si sentiva ancora bene, sembrava molto debole. Domenica ha raggiunto il limite e ha perso facilmente in singolare e in doppio. È stato un peccato, ma questo fa parte dello sport. Ora deve pensare a Roma, un torneo molto speciale per lei, ma prima deve riposare e recuperare”.

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