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L’America’s Cup perde i pezzi: ufficiale il ritiro di Alinghi! E Grant Dalton sbotta…

La America’s Cup perde sempre più pezzi: dopo la rinunciata annunciata qualche giorno fa da INEOS Britannia (finalista nell’ultima edizione), arriva anche l’ufficialità del ritiro di Alinghi. Nei giorni scorsi si era vociferato a lungo dell’ipotesi che il sodalizio non si presentasse alla competizione sportiva più antica del mondo, nel weekend di Pasqua la compagine del magnate Ernesto Bertarelli ha comunicato la propria intenzione nero su bianco. Gli elvetici avevano conquistato la Vecchia Brocca nel 2003 e nel 2007, poi erano tornati in gioco lo scorso autunno ma fermandosi alle semifinali del torneo degli sfidanti.

Sembrava essere un progetto a lungo termine, anche perché supportato da Red Bull, ma il comunicato esprime chiaramente la volontà di volersi fermare e di non regatare nel 2027 (ma si riuscirà davvero a tornare in acqua tra due anni?): “Avremmo voluto vedere più responsabilità, maggiore trasparenza e nuove opportunità di competere non solo individualmente, ma anche come gruppo. In questo modo, tutti insieme, avremmo potuto realizzare un evento commercialmente valido, in grado di attrarre copertura televisiva globale, spettatori e sponsor“.

Si continua a leggere:È con grande delusione che abbiamo avviato lo scioglimento del team Alinghi Red Bull Racing. I marchi che hanno fatto parte del team saranno sempre nella storia dell’America’s Cup e gli ultimi anni sono stati un viaggio incredibile. Ringraziamo ogni membro della squadra, ogni sponsor e ogni sostenitore per la fiducia e l’impegno dimostrati“. Nel giorno di festa ha fatto seguito la replica piccata di Grant Dalton, CEO di Team New Zealand. Il leader dei detentori del trofeo ha sboccato e ha svelato le pretese che gli svizzeri avevano avanzato nelle ultime settimane.

Sulle colonne della testa neozelandese Stuff si legge:È sorprendente apprendere la notizia di Alinghi Red Bull Racing, sebbene fosse piuttosto ovvio da tempo che stessero faticando a riprendersi dalla prestazione deludente di Barcellona dello scorso ottobre e a avere un’opportunità “in acqua” di vincere. Ci sono state persino concessioni specifiche nella bozza di Protocollo su richiesta di Alinghi che sono state accolte, come l’allentamento della regola sulla nazionalità per consentire a due stranieri di aiutarli a rafforzare il loro talento velico a bordo, nonché l’istituzione di gruppi di lavoro composti da rappresentanti di tutti i team per riunirsi sui formati di regata e sulle iniziative di trasmissione televisiva”.

La situazione attuale è questa: Team New Zealand deve difendere la Coppa America, Luna Rossa e i britannici di Athena Racing (Challenger of Record) sono le uniche sfidanti che hanno confermato la presenza. Gli statunitensi di American Magic non si sono pronunciati, i francesi di Orient Express tacciono, altre realtà all’orizzonte non se ne vedono. Non si conosce nemmeno la sede dell’evento (si parla di Italia, Grecia o Arabia Saudita) e siamo davvero sicuri che si regaterà nel 2027?

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