Salto con gli sci, il grido d’allarme di Andrea Campregher: “Se non trovo uno sponsor, smetto”
L’Italia del salto con gli sci ha quattro atleti dotati dei requisiti minimi per poter partecipare ai Giochi olimpici di Milano Cortina 2026. Purtroppo, rischiano di diventare tre nel giro di poche settimane. Alex Insam e Francesco Cecon li abbiamo visti in Coppa del Mondo nei mesi scorsi, Giovanni Bresadola ha perso l’intera stagione 2024-‘25 a causa dell’infortunio patito a Planica a marzo 2024 e sta ancora recuperando.
Lo scarno movimento azzurro potrebbe però, a breve, perdere Andrea Campregher, assurto agli onori delle cronache grazie al miglioramento esponenziale avvenuto nel 2023-’24, durante il quale è entrato in zona punti in Coppa del Mondo, effettuando peraltro alcuni salti clamorosi. Fiammate estemporanee, valsegli però grande notorietà sul web, soprattutto in Polonia (dove il salto con gli sci è popolarissimo) e negli Stati Uniti (dove sono rimasti affascinati dal pelo sullo stomaco dell’azzurro).
Ebbene, il ventiquattrenne veneto trapiantato in Trentino, potrebbe appendere sci e casco al chiodo nel giro di qualche settimana. La ragione è tanto gretta quando pragmatica. Manca la materia prima dal punto di vista della pecunia. Non bisogna dimenticare come Campregher non sia arruolato in alcun gruppo sportivo, dunque debba sostenere di tasca propria le spese dell’attività agonistica.
Andrea ha lanciato il grido d’allarme in un’intervista pubblicata in Germania (sport.de) e poi ripresa da altri media specializzati europei, colpiti dalla dinamica che nel Paese deputato a organizzare gli imminenti Giochi olimpici invernali, si possa presentare una situazione del genere. Cionondimeno, tale è la realtà dei fatti “perché nonostante sia uno degli sport invernali più seguiti in Europa, l’interesse in Italia è pressoché nullo” sintetizza uno scoraggiato Campri.
“È molto difficile trovare uno sponsor. Ho contattato diverse aziende, ma in questo Paese ci sono mille ostacoli, non ultimo il fatto che manchino detrazioni fiscali legate alla sponsorizzazione. Se non si trova un imprenditore appassionato di salto con gli sci, è impossibile ricevere un finanziamento concreto” ha proseguito il numero quattro d’Italia.
“Quest’anno è stato atroce, sia a causa di un difficoltoso adattamento dei nuovi materiali, sia perché ho dovuto far fronte in autonomia a quasi tutte le spese. So che i miei risultati sono stati pessimi, molto al di sotto rispetto al 2023-’24, ma si è instaurato un circolo vizioso. Se non ti puoi allenare costantemente sul trampolino, e io non ho potuto, non puoi recuperare terreno”.
“Vorrei provare a qualificarmi a Milano Cortina 2026. Però potrebbe essere impossibile. Non tanto per una questione di motivazioni agonistiche, bensì economiche. Se non trovo uno sponsor, preferisco smettere, perché il 2024-’25 è stato uno stress enorme, soprattutto dal punto di vista mentale. Che senso ha vivere male? Mi sono dato qualche settimana di tempo, ma se in primavera non avrò riscontri dalle aziende, appenderò sci e casco al chiodo”.
Dunque, senza sostegno, tutto è nelle mani di un provvidenziale “Mecenate”, italiano o d’oltralpe non fa differenza, che possa prendere a cuore le sorti di Andrea, atleta al di fuori del “sistema”. Non sarà Daniel Tschofenig o Domen Prevc, grandi protagonisti del 2024-’25, ma resta un saltatore valido in una disciplina dove le resurrezioni agonistiche sono all’ordine del giorno. Sarebbe un peccato (e uno spreco) perdere, a neppure 25 anni, un ragazzo che ha saputo farsi valere anche nei contesti più qualificati.