Parigi-Roubaix 2025: van der Poel e Pogacar nelle Monumento sono imbattibili. Italia, che sfortuna
Lo spettacolo, come previsto, è stato incredibile. Attacchi a ripetizione, portati lontanissimo dal traguardo. La Parigi-Roubaix ha preso la piega delle altre Classiche Monumento: dopo Milano-Sanremo e Giro delle Fiandre anche all’Inferno del Nord non c’è stato un attimo di pausa, sempre grazie ai soliti noti.
Mathieu van der Poel e Tadej Pogacar, due a uno per il neerlandese che dopo la Classicissima si impone anche nel Velodromo, riscattando la sconfitta subita domenica scorsa alla Ronde. Gli iridati 2023 e 2024 al momento sono irraggiungibili per tutti gli altri rivali in questo genere di corse: sono uno, o forse due, livelli superiori rispetto a tutto il gruppo, sembra quasi impossibile provare a gareggiare per la vittoria quando sono al via.
Il neerlandese è nel giardino di casa quando si tratta di pavé: sembra di vederlo pedalare sull’asfalto, non soffre assolutamente le sconnessioni del terreno e continua ad accelerare costantemente. Pogacar ha pagato l’inesperienza della prima volta: la caduta racconta soprattutto questo, in un momento decisivo di gara. L’anno prossimo però tornerà per la vittoria. Guardando agli altri, l’unico che avrebbe potuto provare a dar fastidio è Mads Pedersen: il danese però è stato fermato da una foratura e si è dovuto accontentare della terza piazza.
E l’Italia? La sfortuna ha colpito gli azzurri sin dal via. Le cadute di Moro e Gazzoli, i problemi di Ballerini e soprattutto la foratura, entrato nel primo settore di pavé, quando era in testa al gruppo, per la stella tricolore, Filippo Ganna. Il piemontese ha provato in tutti i modi a rientrare ma c’è stato davvero poco da fare.