F1, il cambio di set-up della Red Bull di Max Verstappen a Suzuka? Merito di una persona a sorpresa!
Max Verstappen e la Red Bull tornano dal Giappone e si proiettano verso il Bahrein con rinnovata fiducia dopo la strepitosa vittoria ottenuta dal quattro-volte campione del mondo sul tracciato di Suzuka. Tra sabato e domenica il pilota olandese è stato impeccabile, ma fa scalpore ripensare a come era partito il suo weekend. Il venerdì sulla pista nipponica, infatti, aveva messo in mostra una RB21 molto complicata da tenere in pista, con un gap di circa mezzo secondo che appariva incolmabile nei confronti delle McLaren, con Ferrari e Mercedes che, a loro volta, si facevano preferire rispetto alle monoposto di Milton Keynes.
Cos’è successo, quindi, all’interno del team capeggiato da Christian Horner? Analisi dati azzeccata? Tecnici ed ingegneri che hanno saputo trovare il bandolo della matassa? La spiegazione è ancor più articolata e peculiare, andando addirittura al di fuori del box della Red Bull. “Abbiamo letteralmente ribaltato la macchina” la conferma del team principal, ma in che modo è arrivata questa rivoluzione?
Bisogna spostarsi al simulatore della scuderia anglo-austriaca. Tra i piloti che sono impegnati in quella struttura, ormai dalla passata stagione è stato inserito anche Rudy van Buren. Di chi si tratta? Anche se non si tratta di un ex pilota di alti livelli (al massimo qualche annata nei kart), il 33enne olandese è stato colui che ha dato il là al cambio totale di bilanciamento sulle RB21. Stiamo parlando, infatti, di un campione di e-Sport, nel quale partecipa dall’ormai lontano 2007, fino ad entrare nel team in cui gareggia Max Verstappen.
“Rudy, così come alcuni altri piloti che provengono dal mondo dei simulatori, ha una grande sensibilità, dalla regolazione più piccola alla più folle – commentava tempo fa il quattro-volte campione del mondo – lui prova praticamente tutto. Anche quando vado al simulatore per alcune sessioni, Rudy fa il lavoro di preparazione e devo dire che tutto è già praticamente impostato, posso dedicarmi ai dettagli”. Proprio per questo non stupisce il fatto che sia proprio stato Rudy van Buren a concepire il cambio di assetto che, come si è visto, ha portato la RB21 dalle difficoltà e l’ha portata ad una vittoria pesantissima.