Superbike, l’Italia deve affidarsi a Nicolò Bulega per sperare di vincere un titolo nei motori nel 2025?
Nicolò Bulega ha cominciato come meglio non avrebbe potuto l’edizione 2025 del Mondiale Superbike. Tre vittorie in altrettante gare a Phillip Island lo hanno lanciato a punteggio pieno in testa alla classifica iridata delle derivate di serie, davanti al compagno di squadra Alvaro Bautista, nonché agli altri ducatisti Andrea Iannone, Danilo Petrucci e Scott Redding.
Una partenza roboante, il cui eco è stato amplificato dall’avvio accidentato del Campione del Mondo in carica Toprak Razgatlioglu (secondo nella Gara del sabato, ma poi fuori dalla zona punti nella Sprint Race e in Gara-2). Considerata l’età dell’emiliano (25 anni), il fatto che ci si trovi davanti a un centauro in palese parabola ascendente (campione Supersport nel 2023 e poi capace di surclassare il blasonato Bautista a parità di moto nel 2024), a cui si aggiunge il prepotente finale della scorsa stagione, è evidente come ci si trovi di fronte a un serio pretendente al titolo Superbike.
Potrebbe essere l’unico per l’Italia? Ovviamente no, perché nel World Endurance Championship ci sono almeno tre piloti provenienti dal nostro Paese che possono legittimamente coltivare ambizioni iridate. Antonio Fuoco, Antonio Giovinazzi e Alessandro Pier Guidi – tutti sul podio nell’atto inaugurale del WEC, con il primo finanche sul gradino più alto – si giocheranno le loro carte sino all’8 novembre.
Inoltre, l’avvio di Francesco Bagnaia in MotoGP non è stato incoraggiante, ma siamo ancora agli albori di un Mondiale in cui sono previste ventidue tappe. Vero, il piemontese per ora è stato sovrastato dal compagno di box Marc Marquez, ma la strada sino a Valencia è ancora molto lunga e la storia recente dovrebbe insegnare come molto possa accadere in itinere.
Si parla, ovviamente, di Mondiali di primo livello. Nelle varie categorie cadette, ci può essere la candidatura di Stefano Manzi in Supersport, il cui round di Phillip Island è stato ottimo. Si vedrà, poi, quali connotati potrà assumere la stagione dell’esperto Celestino Vietti in Moto2. Infine, si sono viste interessanti prestazioni velocistiche da parte di Matteo Bertelle in Moto3 (due pole position dimostrano un certo “manico”, ancora tutto da scoprire).
Insomma, Bulega è forse “l’asso di briscola” dell’Italia per provare a conquistare un Iride 2025 nei motori. Però, nel mazzo dei piloti tricolore, c’è anche qualche altro carico, pronto eventualmente a essere calato per agguantare un titolo se le carte in tavola dovessero essere propizie.