Filippo Ganna: “Il podio alla Tirreno mi dà morale. Se Pogacar attacca da lontano…Villa troverà un’Italia che può fare grandi cose”
A conclusione della Tirreno-Adriatico, abbiamo parlato con Filippo Ganna (secondo nella generale alle spalle di Ayuso e davanti a Tiberi, con vittoria nella cronometro inaugurale e cinque giorni in maglia di leader, ndr), in ottima condizione in vista della Milano-Sanremo di sabato e della Parigi-Roubaix, che rappresentano per il portacolori della Ineos Grenadiers due grandi obiettivi di questa stagione; nella quale ha deciso – almeno per il momento – di allentare gli impegni su pista per concentrarsi prevalentemente sul calendario della strada: “Sono stato a Sanremo per la ricognizione degli ultimi km della corsa, farò un paio di giorni tranquillo per cercare di recuperare le tante energie spese durante la Tirreno e quindi cercherò di seguire il feeling e le sensazioni per poi arrivare a Milano giovedì in vista della Milano-Sanremo di sabato“.
Il secondo posto alla Tirreno è una sintesi straordinaria della tua evoluzione di corridore: cosa significa questo podio?
“Se me l’avessero chiesto una settimana fa, avrei pensato che fossero dei pazzi. Sono molto felice sia della mia performance, ma anche di quella della squadra che si sta rimettendo in gioco e sta tornando ai livelli in cui era abituata a stare e quindi come una delle squadre migliori al mondo”.
Cosa ti aspetti da Pogacar alla Sanremo, che pare voglia sorprendere il gruppo con un’azione da lontano? Come pensi che interpreterà la corsa?
“Da dove può partire? La Sanremo è una corsa lungo e credo che il gruppo non gli concederà di fare azioni da lontano. Secondo me è un po’ un azzardo partire da lontano, poi magari sorprende tutti e chapeau”.
Quanto è importante la pista per i tuoi allenamenti su strada?
“In pista vado spesso per allenarmi e per me è sempre fondamentale, così come ho fatto prima della Tirreno. La pista è molto utile soprattutto per allenare la cronometro e quindi in totale sicurezza rispetto che su strada dove simulare la gara con traffico aperto sarebbe rischioso visto il tipo di posizione e la durata dell’allenamento. Inoltre penso che la pista sia utile per mantenere quegli allenamenti per affinare i particolari in vista delle gare su strada”.
Hai cambiato qualcosa nella preparazione rispetto agli anni precedenti? O hai rispolverato qualcosa che hai già fatto in passato per avere questa condizione?
“La fortuna che ho avuto quest’inverno è quella di non essermi mai ammalato e quindi non ho avuto intoppi a differenza di altri anni dove mi sono ammalato e quindi ho perso un paio di settimane fondamentali per la preparazione”.
La Roubaix è ancora nei tuoi obiettivi o andiamo passo dopo passo?
“Di sicuro è una corsa che guardo con grande ambizione, ma pensiamo ad una corsa alla volta e quindi procediamo step by step, senza saltare le tappe”.
Hai vinto tantissimo tra pista e strada. Qual é sin qui la vittoria che ricordi con più affetto?
“Questo secondo posto alla Tirreno per me vale come una vittoria, mi ha dato grande morale e fiducia per il prosieguo di stagione. Un podio che vale tanto soprattutto perché non sono un uomo da corse a tappe e sono rimasto piacevolmente colpito dalla mia performance. Nel cuore però ho la vittoria con il quartetto alle Olimpiadi di Tokyo 2020, quella resterà per sempre uno dei ricordi più belli della mia carriera, soprattutto per il legame che mi lega con gli altri ragazzi e con la pista”.
Ritrovi Marco Villa come ct della strada: come vedi Marco in questo nuovo ruolo?
“Marco avrà un ruolo differente, ma sono certo che troverà un’Italia presente e cosciente di poter fare qualcosa di grande”.
Dopo Sanremo e Roubaix, che saranno i tuoi due grandi obiettivi di primavera, come proseguirà la tua stagione?
“Dopo la Roubaix staccherò una settimana e sarà fondamentale per recuperare le energie, sono stati una preparazione invernale e un’inizio di stagione molto impegnativi e quindi vorrei passare un po’ di tempo a casa con la famiglia per poi andare in altura sul Teide e poi riattaccare il numero sulla schiena; insieme al Team capiremo come procedere con il calendario, ma quello che è sicuro è che non sarò al via del prossimo Giro d’Italia”.