MotoGP, Marc Marquez ripete lo stesso film con il fratello: ma è tutto vero?
Un film già visto. Due gli appuntamenti andati in scena in MotoGP e la trama è stata la stessa, ovvero un “MonoMarquez”, prendendo in prestito una definizione del collega di Sky Sport, Guido Meda. Sì perché in questi primi vagiti di 2025 in top-class la questione di famiglia tiene banco assai. Marc e Alex Marquez stanno monopolizzando la scena e soprattutto il più giovane dei due sta sorprendendo sulla Ducati GP24 del Team Gresini.
Certo poi, quando i nodi vengono al pettine, le categorie di differenza si vedono e chi ha scritto già pagine di storia nel Motomondiale ha provveduto a degli aggiornamenti in tal senso, mettendo in serie pole-position e affermazioni in Sprint e GP tra Buriram (Thailandia) e Termas de Rio Hondo (Argentina).
E così, agli occhi di chi guarda, la sensazione è che il buon Marc si possa permettere di giocare un po’ al gatto col topo. In Thailandia il margine era enorme, al punto che il problema di pressione alla gomma anteriore ha offerto uno spettacolo un po’ “fake”, in cui l’asso nativo di Cervera si è fatto superare volutamente da Alex per rientrare nei parametri, ben sapendo di poter fare la differenza nel momento del bisogno.
In Argentina il margine era inferiore e l’avvicendamento tra i due è stato frutto di un errore piuttosto che di una strategia del “93” perché l’alfiere della Ducati Gresini la velocità ce l’aveva. Dimostrazione è stata la sbandata sulla GP25 di Marc, poco dopo, col rischio concreto di salutare la compagnia anzitempo. Difficile immaginarsi un tratto comune tra gli episodi, anche se il finale è stato il medesimo.
Ultimo atto dello spettacolo identico da legare, piuttosto, al talento dell’otto-volte iridato che con gomme “finite” ha alzato l’asticella, come in quella frenata di curva-5 per riprendersi la posizione ai danni di Alex.