Davide Cassani dubbioso: “Villa era un fenomeno su pista, perché spostarlo? Io non farei più il ct”
Davide Cassani è intervenuto ai microfoni di Tina Ruggeri per InBici durante la Popolarissima, gara ciclistica che si è disputata oggi con partenza e arrivo a Treviso. L’ex CT della Nazionale Italiana e apprezzatissimo commentatore per la Rai si è soffermato sulla situazione del ciclismo italiano: “Stiamo attraversando un momento particolare, ma i Ganna e i Milan li abbiamo noi. Ganna è un cronoman straordinario ed è un corritore che può fare bene in Classiche come Sanremo e Roubaix, Milan è diventato uno dei velocisti più forti al mondo, Tiberi è secondo alla Tirreno-Adriatico e spero che possa lottare per il podio al Giro d’Italia. È’ naturale che si ci confrontiamo con Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel è dura, ma il nostro movimento è sempre di riferimento. Non sappiamo ancora chi potrà prendere il posto di Nibali, speriamo che Tiberi possa crescere“.
Poche settimane fa Marco Villa è stato nominato Commissario Tecnico della strada, lasciando il settore della pista dove aveva ottenuto risultati di enorme spessore, rilanciando l’intero movimento e conquistando medaglie alle Olimpiadi. Su questo aspetto Davide Cassani ha espresso la propria opinione senza troppi peli sulla lingua: “Ho profonda stima in Marco Villa ma era talmente bravo sulla pista e non so per quale motivo sia stato spostato. Lui è un ex corridore e un CT che è stato fondamentale per la nostra pista, staremo a vedere perché la strada è un’altra cosa. Marco è un tecnico straordinario, ma ripeto: in pista è stato un fenomeno e speriamo che possa trasferire la sua esperienza anche su strada“.
Il romagnolo è tornato anche sui suoi anni passati in ammiraglia per guidare agli azzurri, durante i quali ha conquistato quattro titoli europei consecutivi, due titoli iridati a cronometro con Filippo Ganna e un secondo posto nella prova in linea ai Mondiali con Matteo Trentin: “Io l’ho fatto e basta, è stata una parentesi bellissima della mia vita ma non lo farei più per nessun motivo. Intanto bisogna avere i corridori per cercare di vincere i Mondiali, noi abbiamo dei bravi corridori. Abbiamo la possibilità di lottare per un successo su percorsi facili, mentre per i percorsi difficili abbiamo avversari veramente forti“.