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F1, Charles Leclerc da “predestinato” a “eclissato”? Un dimenticatoio mediatico immeritato

Alla vigilia del Gran Premio d’Australia, atto inaugurale del Mondiale 2025 di F1, viene da chiedersi che fine abbia fatto Charles Leclerc. Si scherza, sia chiaro. Però non troppo, perché l’attenzione mediatica attorno alla Ferrari è catalizzata soprattutto da Lewis Hamilton e dal suo esordio in Rosso. Comprensibile, perché dopo diciotto stagioni da principale avversario, il britannico diventa un alfiere del Cavallino Rampante.

Si è dunque generata una situazione anomala, poiché all’improvviso il monegasco ha perso il ruolo di “predestinato”, come è stato appellato da alcuni nel 2019, passando a quello di “eclissato”. Almeno sul piano dell’interesse generale e dei temi orbitanti attorno alla Scuderia di Maranello. Una dinamica per certi versi ingiusta, perché il ventisettenne del Principato è ormai da anni la punta del diamante ferrarista.

Il 2025 sarà l’ottava stagione di Leclerc alla Ferrari. Vero che nelle sette precedenti ha concretamente lottato per il Mondiale solo nella prima metà del 2022, ma è stata anche l’unica volta in cui ha avuto per le mani un mezzo davvero competitivo per l’Iride! Per il resto, Charles si è trovato monoposto dal rendimento ondivago, di transizione, anonime o addirittura disastrose.

Otto delle ultime tredici vittorie del Cavallino Rampante portano la sua firma, così come gli unici piazzamenti di prestigio nel Mondiale piloti nel decennio corrente (il secondo posto del 2022 e il terzo del 2024). Proprio per questo, la dinamica dell’offuscamento mediatico lascia perplessi.

Anche perché è tutto da dimostrare che questo Hamilton quarantenne, dunque oltre al prime della carriera, sia meglio dell’attuale Leclerc, che invece nella fase più fulgida sta entrando ora.

Chissà, forse “l’eclisse” potrà essere un aiuto al pilota del Principato, sgravandolo di una certa pressione e tensione. Almeno nella fase iniziale del Mondiale, perché per uscire dal cono d’ombra di Lewis sarà sufficiente fare meglio di lui. Il che rappresenta l’obiettivo minimo di Charles in un ambiente dove il compagno di squadra è, giocoforza, il primo avversario.

Dopodiché, si valuterà cosa potrà significare provare a battere Hamilton. Lottare per il titolo, come sognano tutti i sostenitori della Rossa, o solo per il platonico ruolo di prima guida? La risposta nelle prossime settimane!

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