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Federica Brignone: “Vincere tutte le coppe è una sfida. Ritiro? Nessun limite temporale. A La Thuile ho sempre sofferto”

Una stagione da sogno, con magari la ciliegina sulla torta che può arrivare sulle nevi di casa di La Thuile. Federica Brignone è pronta a completare l’opera: può portarsi a casa la sua seconda Coppa del Mondo generale di sci alpino. È stata intervistata per OA Sport da Massimiliano Ambesi e Dario Puppo nel corso della puntata di Salotto Bianco, in onda sul nostro canale Youtube. Andiamo a leggere i passi salienti.

La pista di casa: “È una delle gare che ho sofferto di più nella mia carriera. La pista è quello che è, molto tecnica e tosta, ma per me non è fonte di paura. Ma lo invece è essere qui davanti ai miei amici, a casa, davanti alla mia gente. Mi emoziona tanto e mi stressa tanto, è qualcosa di molto forte”. 

Vincere la Coppa del Mondo in casa: “Tengo benissimo i piedi per terra; fino a quando non è finita la stagione, continuerò a lavorare, a sciare e a continuare a provarci”. 

Guardando ancora alla tappa di Coppa del Mondo di casa: “Qui è stata la prima volta in cui sono andata a punti in discesa, mi sono sentita bene e ho iniziato la mia carriera in discesa. Da lì ne ho fatte molte di più, in superG uno dei migliori risultati. Nel 2020 c’è stata la vittoria della Coppa di combinata e il centesimo che mi è costato la Coppa del Mondo di superG. È la mia pista preferita, ma è ovvio che io la senta tanto. È qualcosa di particolare, soprattutto per una come me che patisce tanto queste cose. Ma quest’anno sono riuscita a sconfiggere tanti di quei tabù…”. 

Cosa è cambiato negli anni: “La stagione è iniziata molto bene, ma poi a Beaver Creek non ero io, nonostante nelle prove andassi bene. Ero rigida, non facevo correre lo sci. Ero arrabbiata, nelle prime gare non sono riuscita a sciare al mio 100%. Non sono mai stata così costante, quest’anno è stato speciale perché sono riuscita ad andare sempre al meglio. È difficilissimo sciare così, tante cose che faccio sembrano facili, ma ci è voluto un percorso molto, molto difficile”. 

Nelle ultime gare Federica Brignone è sembrata abbastanza in controllo, senza prendersi eccessivi rischi: “Io lo sono da sempre, scio sotto controllo. Do il 100%, so qual è il mio limite e vado al mio limite. Ma anche in allenamento è tutto sotto controllo. Sto sciando come ho sciato in allenamento, chiedete alle mie compagne. Non sto facendo qualcosa in più. Se scii sempre così in allenamento, è probabile anche riuscire a farlo in gara”. 

La gara migliore di quest’anno: “I Mondiali sono stati il mio top, sia in superG che in gigante. In superG ho fatto quasi la manche perfetta, su una tracciatura dove di solito non riesco a fare la differenza. Io non sapevo in gigante che Robinson avesse fatto quella gran manche, l’ho rivista dopo. Io non guardo mai le altre atlete prima del via. Non sai mai cosa succede e io non voglio saperlo. Se avessi saputo di Robinson, magari avrei esagerato e sarei uscita, invece così è andata bene”. 

Il lavoro sui tratti di scorrimento nelle ultime stagioni: “È stato un lavoro di anni. Ringrazio il mio skiman, Mauro Sbardellotto (lo stesso di Deborah Compagnoni, ndr), il primo che ha creduto in me in velocità. L’esperienza, il fatto di farne tante. Il capire come fare velocità, in alcuni tratti. Io sono stata sempre molto aggressiva e questa cosa mi rallentava. In discesa ho lavorato tanto per distribuire il carico. Devi distribuire, devi essere molto presente sullo sci. Abbiamo lavorato tanto in allenamento su questa cosa. È diventata una sfida, è arrivato qualche podio, ero vicina a vincere. La polivalenza è stata sempre importante per me, volevo la vittoria in discesa ed è stata una cosa motivante”. 

Sulle coppette di specialità: “So che è difficile, sono lì per giocarmele ed è una bella sfida. È impossibile per me, però nulla vieta di provarci fino in fondo. Giocherò le mie carte, l’importante è dare tutto. Mi sto giocando tantissimo, è un contesto bellissimo, ma anche difficile. Spesso patisco le aspettative su di me. È vero che la pista mi piace, ma non vuoi sbagliare perché sei a casa”. 

Ridendo, sui Mondiali a Crans Montana tra due anni e pensando al ritiro: “Potevano metterli prima, è una località che mi piace tantissimo e dove ho fatto più podi in carriera. Non lo so, già mi ero detta una volta che un anno doveva essere la mia ultima stagione e per fortuna ho deciso di continuare. Adesso non voglio mettermi alcuna linea d’arrivo. Smetterò il giorno che non me la sento, non sono motivata per migliorarmi e non mi diverto. Io lavoro tanto, mi è sempre piaciuto, però è dura con il passare degli anni”. 

Sulla sua serenità: “Se non lo fossi avrei già toppato nelle precedenti gare, che sia ad Are o ai Mondiali. In questo momento sono serena perché cerco di fare il massimo. Ho accettato anche di sbagliare, di perdere. È la mia forza, sicuramente ho toppato qualche gara di troppo anche quest’anno, ma in questo momento preferisco lottare per la vittoria. So che se scio al 100% lotto per arrivare sul podio o vincere. Con tutta la serenità del mondo. Anche perché ho fatto molto di più di quello che mi sarei aspettata ad inizio carriera. È tutto un di più. Non sono concentrata sul risultato, statistica o numeri. Fino a quando riesco a fare questo posso fare qualcosa di grande”. 

FEDERICA BRIGONE A SALOTTO BIANCO

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