Luca Nardi, un grande talento in cerca di una stabilità professionale
“Ha il talento, ma non la testa“. Lo si dice spesso di atleti di alto livello che per esecuzioni e qualità tecniche lasciano a bocca aperta, ma non sono accompagnati dalla dovuta consistenza mentale. È un po’ il caso di Luca Nardi, classe 2003, che quest’oggi ha ottenuto la prima qualificazione nei quarti di finale di un torneo ATP500 in carriera.
Il pesare ha sconfitto il solido belga Zizou Bergs con il punteggio di 6-4 7-6 (3) e ha staccato il biglietto per i quarti di un evento di prestigio come quello di Dubai. Un risultato che ha permesso a Luca di salire in classifica mondiale virtualmente al n.64 e con la chance di proseguire nella propria ascesa.
Non è nuovo Nardi a questi riscontri di alto profilo, ricordando quanto fatto l’anno scorso a Indian Wells con la clamorosa affermazione contro il serbo Novak Djokovic. Indubbiamente non era la versione al 100% di Nole, ma l’azzurro fu in grado di prevalere, sostenendo anche mentalmente la forza del suo avversario. Tuttavia, anche per qualche infortunio di troppo, non c’è stata la giusta continuità.
Un aspetto deficitario nel percorso agonistico del 21enne tricolore, spiegato da una maturazione non ancora avvenuta a livello personale, anche perché Nardi ha dubitato non poco della sua carriera da professionista al 100% nel tennis. Non è un caso che negli ultimi 12 mesi tanti siano stati gli avvicendamenti alla guida tecnica, citando Giorgio Galimberti prima e Federico Ricci poi ed entrambe interrotte.
Una mancanza che si è notata, a giustificare quantomeno in parte gli up&down del classe 2003 del Bel Paese. Stabilità necessaria che andrà ricercata se si vorrà fare il salto di qualità, di cui Nardi sarebbe capace perché dotato di un tennis pregevole alla Fabio Fognini, volendo fare un paragone. Non resta che attendere gli sviluppi.