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Guido Pini debutta in Moto3: “Pronto a dare gas. Sogno di vincere un giorno la MotoGP”

Guido Pini si appresta ad affrontare la sua stagione d’esordio nel Motomondiale, con l’obiettivo di ben figurare in Moto3 da rookie sulla KTM del team Liqui Moly Dynavolt Intact GP. Il diciassettenne toscano rappresenta uno dei giovani talenti più interessanti del movimento azzurro, dopo aver fatto intravedere un potenziale notevole nelle categorie propedeutiche nonostante alcuni infortuni. Il nativo di Borgo San Lorenzo classe 2008 si è raccontato a OA Sport in vista della prima gara dell’anno, prevista in Thailandia domenica 2 marzo.

A fine dicembre hai subito un grave infortunio alle gambe: come stai ora?
“Ha rovinato un po’ la preparazione invernale. Però siamo riusciti comunque a prepararci al meglio per arrivare a questi primi test. Quindi sono molto soddisfatto. Dai, siamo carichi per l’inizio della stagione”.

L’aver saltato i primi test pre-stagionali quanto pensi che possa mettere in salita la tua stagione d’esordio in Moto3?
“Ho saltato i primi test della stagione a Portimao. Ma non è stato un grandissimo problema. Anche perché hanno fatto solamente un giorno gli altri piloti. Non ne hanno fatti due. Quindi diciamo che con un giorno di ritardo non abbiamo perso molto. Credo che questa cosa non abbia influenzato il rientro e soprattutto tutta la stagione”.

Anche nel 2024 hai dovuto fare i conti con diversi infortuni, ma sei stato molto veloce nelle poche gare disputate. Stai ancora cercando il giusto equilibrio tra rischio e sicurezza?
“L’anno scorso è stato pieno di infortuni. Ma anche pieno di successi. È stato un anno anche un po’ sfortunato se vogliamo dire, perché tutte le volte che cascavo praticamente mi facevo male. Questo ha compromesso un po’ il 2024, però non è che ora penso tanto agli infortuni. Alla fine quando sei in moto dai il 100% e se rischi di cadere, rischi di cadere. Naturalmente è meglio non cascare. Però se pensi ‘oddio devo stare attento a non farmi male’, allora fai prima a smettere. Quindi questo non influisce sulla performance e quando vai in moto dai sempre il massimo”.

Qual è stato l’approccio con la Liqui Moly Dynavolt Intact Gp?
“È stato un test molto importante perché siamo riusciti a mettere la moto al meglio possibile per i giorni che avevamo. L’approccio è stato molto buono. Mi sono sentito molto bene con il team e piano piano ci stiamo conoscendo sempre di più. È una squadra vincente, molto buona. Non vedo l’ora di iniziare in Thailandia per far vedere il nostro potenziale”.

Ti aspetti di poter essere subito competitivo in Moto3?
“Spero di sì. Spero di essere competitivo da subito. Naturalmente è una categoria nuova. Darò il massimo sicuramente come sempre. Ma finché non sei lì non lo puoi capire. In questi giorni sono stato molto produttivo, sicuramente partiamo da un buon inizio. Però poi ogni pista è a sé, ogni gara è diversa, ma cercheremo sicuramente di stare lì davanti”.

Un podio e una vittoria sono obiettivi alla portata per il 2025?
“Come ho detto prima iniziamo intanto la stagione, e poi vediamo quali potrebbero essere gli obiettivi. Sicuramente sarebbe bellissimo fare qualche podio, qualche vittoria, però piano piano perché non ha senso mettersi in testa degli obiettivi adesso. Cerco di dare il massimo, ma non è facile alla fine. Sei a fare il Campionato del Mondo. Tutti vogliono dare il massimo. Tutti vogliono vincere. Non è facile fare dei buoni risultati. Ma sono sicuro che piano piano riusciremo a fare dei buoni risultati”.

Qual è stata la tua trafila nelle categorie minori che ti ha portato fino al Motomondiale? Quali difficoltà, anche economiche, deve superare un ragazzo italiano per arrivarci?
“Il mio percorso è stato più o meno classico. Più o meno tutti i ragazzi partono dalle mini moto verso gli otto anni. Ho fatto dagli 8 ai 10 anni nelle mini moto, poi appena ho vinto il Campionato sia Italiano che Europeo siamo passati alla categoria sopra, la Mini GP. Naturalmente ogni passo che fai aumentano sia i costi che anche il livello del campionato. Ho fatto un anno di mini GP, un anno di Pre Moto3 nel 2020, invece nel 2021-22-23 ho partecipato all’European Talent Cup dove ho vinto un campionato e sono arrivato secondo l’anno dopo. Poi abbiamo fatto l’anno scorso, nel 2024, il primo anno di Moto3 nel FIM JuniorGP e fortunatamente siamo riusciti a conoscere Emilio Alzamora. Ci siamo trovati benissimo. È stato un aiuto fondamentale per me durante la mia carriera. Anche se comunque siamo solo al secondo anno insieme, però devo essere sincero, è stata una bella fortuna trovarlo e trovarci così bene da subito. Adesso siamo al Mondiale, diamo gas, che ho una voglia di far bene incredibile”.

Il tuo profilo Instagram è @piniguido93. Quel 93 è riferito a Marc Marquez? Hai un pilota a cui ti ispiri in MotoGP?
“Sì, il numero 93 parte proprio da Marc. È stato nella mia infanzia un punto di riferimento. È il pilota che ammiravo di più. Mi piaceva più o meno tutto di lui: come guidava e la sua cattiveria in pista. Quindi è sempre stato un pilota che forse non mi ha proprio ispirato, però mi è sempre piaciuto e in questo momento diciamo che non ho un pilota preferito in MotoGP. Anche se continuo a tifare per Marquez. È il pilota che mi piace di più in questo momento”.

Da quanto il team di Valentino Rossi si è concentrato sulla MotoGP, lasciando Moto3 e Moto2, è diventato più difficile emergere per i piloti italiani?
“Sicuramente Valentino è stato d’aiuto per tanti piloti italiani come ingresso per entrare nel Motomondiale. Ma non lo so sinceramente, se vai forte comunque nel Motomondiale ci entri a prescindere dal team di Valentino. È stato sicuramente un aiuto. Però se te lo meriti, che tu sia un pilota italiano o no, ci riesci ad arrivare lo stesso”.

Come te la cavi sul bagnato?
“Il bagnato è sempre un’incognita. Nel senso che non troverai mai le stesse condizioni di bagnato. Perché magari a volte piove più, magari a volte piove di meno. Mentre l’asciutto più o meno è sempre lo stesso, il bagnato può cambiare. Quindi dipende, a volte mi trovo molto bene e a volte mi trovo molto male. Solitamente non sono un pilota fortissimo sul bagnato, ma neanche proprio scarsissimo, diciamo così”.

Se ti dico MotoGP, cosa mi rispondi?
“Le prime cose che mi vengono in mente sono: sogno e world champion. È dove sogno di arrivare da quando sono piccolo ed il campionato che sogno di vincere. Sono queste le cose che mi vengono in mente appena mi parli della MotoGP”.

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