Sei Nazioni, un’Italia senza difesa crolla con la Francia
Il terzo turno del Guinness Sei Nazioni 2025 ha visto l’Italia venir sconfitta nettamente a Roma dalla Francia, con un 24-73 che non lascia adito a dubbi. Una sconfitta pesantissima contro una squadra scesa in campo per conquistare il prima possibile il bonus offensivo e che per 80 minuti non ha mai alzato il piede dall’acceleratore. Ma se il plauso va a Dupont e compagni, sono tanti i problemi evidenziati dall’Italia.
“La sconfitta oggi era quasi inevitabile contro questa Francia, ma mi fa male il modo, perché cancella anche le cose positive che abbiamo fatto soprattutto in attacco” ha dichiarato Gonzalo Quesada a fine partita. E qui si riassume molto di quanto visto in campo. Perché con questa Francia era oggettivamente impossibile vincere, perché contro la Francia l’Italia ha segnato tre mete bellissime e ha mostrato a tratti un ottimo gioco offensivo, ma contro questa Francia è mancata la difesa.
Guidati dal genio di Antoine Dupont i francesi si sono infilati troppo facilmente nelle maglie azzurre, hanno fatto quello che volevano palla in mano e undici mete subite ne sono l’emblema. Ma, come ha sottolineato sempre Quesada, tutto è nato dai punti d’incontro, dove l’Italia è stata assente (va detto, complice anche un arbitraggio che fin da subito ha concesso troppo ai transalpini nelle ruck, ndr.) e ha permesso ai francesi ripartenze veloci e letali.
Guardando alle individualità, a Roma si sono salvati in pochi. Federico Ruzza, il migliore in campo e con una prova impreziosita dall’offload per la meta di Brex; e in parte Ange Capuozzo, palla in mano, perché in difesa soffre come sempre. Ma a deludere sono proprio quegli azzurri che di solito sono sugli scudi in difesa. Da Brex a capitan Lamaro, passando per Menoncello, Gesi e ai fratelli Cannone. Bocciato, invece, in mediano un Page-Relo che sembra andare subito fuori giri con questi ritmi di rugby.